Venerdì 11 ottobre, poco dopo le sette, gli uomini del maresciallo Simone Bazzani della stazione di Minerbe, che si è occupato dell’indagine, coordinato dal comandante territoriale, il capitano Lucio De Angelis, hanno fatto irruzione nella casa della frazione di Bevilacqua dove Luca Rossin, cantante 21enne con all’attivo importanti esibizioni anche all’estero, vive con i genitori.
Dopo una lunga perquisizione, il giovane è stato arrestato con le accuse di illecita detenzione di segni distintivi di corpi di polizia e ricettazione.
Infatti, durante la perquisizione le forze dell’ordine hanno rinvenuto un berretto, un giubbino e anche una felpa che hanno il simbolo dell’Arma dei Carabinieri, due tesserini dell’arma. Durante la perquisizione sono stati trovati inoltre anche dei lampeggianti calamitati blu e una pistola a salve che era sprovvista del tappo rosso di sicurezza.
Rossin si spacciava per presidente e comandate del Dipartimento di Protezione civile di Marega e appartenente all’associazione carabinieri. In realtà, non rivestiva nessuno dei due ruoli millantati in diverse circostanze.
Con documentazione falsa si era presentato negli ultimi mesi nei paesi del Basso veronese a raccogliere fondi per un’associazione di protezione civile e carabinieri.
Il cantante è comparso ieri mattina, sabato 12 ottobre, in tribunale a Verona per l’udienza di convalida. Tuttavia, il talentuoso 21enne, che ha partecipato alle selezioni per Sanremo 2018 e ha all’attivo anche esibizioni allo show itinerante di Telearena e al Festival internazionale di Malta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E, davanti al giudice Cristina Carrara, non ha perciò “cantato”.
Dunque, rimane il mistero sul perchè il ragazzo, in base alle denunce e alle segnalazioni pervenute nelle scorse settimane alle forze dell’ordine, si fosse spacciato in diverse circostanze per presidente e comandante di un fantomatico Dipartimento di protezione civile.
Al termine dell’udienza, il giudice ha rimesso in libertà Rossin sottoponendolo alla misura cautelare di presentazione giornaliera ai carabinieri in attesa del processo rinviato all’8 gennaio 2020.
Nel frattempo, i militari proseguiranno le indagini per appurare se il 21enne sia coinvolto nelle truffe messe a segno negli ultimi mesi nel territorio ai danni perlopiù di anziani, raggirati da un falso carabiniere con abbigliamento e distintivi in dotazione all’Arma.
Foto: a sinistra, Luca Rossin in una foto postata sul suo profilo Facebook con una felpa “Ass.Naz. Carabinieri”; a destra in alto, il maresciallo Simone Bazzani comandante della stazione di Minerbe; in basso, la centrale carabinieri di Legnago.