“Wake me up when september ends. Svegliami quando finisce settembre”, dice una nota canzone dei Green Day, vediamo se questa tiepida serata consiliare continuerà, invece, a conciliare il sonno dei Legnaghesi. 

Inizia così il resoconto del consiglio comunale di lunedì  30 settembre riportato da Legnago Futura, che poi aggiunge : 

«A proposito di “Green”, l’ambiente sarà uno degli argomenti più volte toccati. Iniziamo da dov’eravamo rimasti: la lunga seduta del 13 settembre si chiuse con un’interpellanza della minoranza inevasa che riguardava la discarica a cielo aperto di via Ungaretti nel quartiere Casette. Una raccolta tutt’altro che differenziata favorisce l’accumulo di rifiuti e una scarsa igiene che consente il proliferare di topi ed altra fauna poco gradita. 

Stella Bonini di Legnago Futura si fa portavoce di questa annosa problematica, portando a supporto della sua interpellanza anche numerose immagini, e chiede all’Assessore di riferimento come intendano procedere per riqualificare l’area.

Luca Falamischia, assessore Personale, Sicurezza, Sport e Manutenzioni, specifica non trattarsi di una discarica, ma semplicemente di accumulo di rifiuti depositati in giorni sbagliati da condomini poco disciplinati. Un intervento della polizia locale sembra aver individuato i sospettati che verranno controllati; inoltre sottolinea come, sempre nella zona, sia stata, in seguito al sopralluogo, individuata una vera e proprio discarica di materiali di scarto; il responsabile, redarguito, necessita sì pure di ulteriore controllo, ma anche di assistenza dai servizi sociali presentando più di qualche difficoltà.

Il programma realmente odierno inizia con un ordine del giorno della minoranza che invita il sindaco ad aderire al progetto “Un albero per ogni nuovo nato”. 

È Michele Masin di Legnago Futura questa volta il primo firmatario dell’Odg, che si è preparato su una materia molto attuale; con un bel preambolo sugli innumerevoli vantaggi di decoro e salubrità legati a una numerosa “popolazione” arborea, chiede il rispetto di questa legge, che impone di porre a dimora un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica.

Il Sindaco Lorenzetti dice che sì, rispetterà questo impegno, anche perché gli è imposto per legge; da un sommario conteggio afferma che il numero dei nati nel nostro comune è comunque già all’incirca quello degli alberi ripristinati per ordinaria amministrazione; rimbrotta Renato Defendini che il senso della legge è di aumentare il numero degli alberi, non quello di rimpiazzare i morenti, e sottolinea, come già premesso da Masin e Porfido, che sarebbe bella e buona cosa proprio assegnare un albero ad ogni bambino nato con tanto di certificazione e relative coordinate geografiche. 

Ciò, secondo la minoranza, renderebbe il progetto davvero significativo.

Non è di questo avviso Loris Bisighin, il rispetto della natura si insegna in altro modo, vivendola semplicemente e plaude, in tal senso, al ruolo della Verbena dell’Adige; continua «Gli alberi…eh, cosa posso fare io per gli alberi che bruciano in Amazzonia? Niente» – beh, non è proprio vero; iniziare a mangiar meno “ciccio”, in realtà, sarebbe un buon primo passo vista la comprovata relazione tra alberi bruciati e carne e mangimi esportati nel mercato occidentale.

L’Odg passa all’unanimità.

Ulteriore interpellanza: consiste nella richiesta di informazioni riguardo i canoni delle case Ater. L’applicazione di una nuova legge regionale in materia di case popolari, infatti, registra dei “malfunzionamenti” rispetto agli intenti di questa istituzione; si rilevano affitti aumentati a dismisura, procedure di sfratto per chi ha percepito il Tfr, che incide sull’Isee, oltre che risultare inefficace per chi riesce a nascondere redditi e proprietà.

Il sindaco Lorenzetti prontamente risponde: un centinaio di persone hanno infatti evidenziato delle problematiche di cui, però, al massimo una quindicina sono da ritenere di gravità tale da essere seguite attentamente; lascia anche un po’ sbalordita la platea di Palazzo de’ Stefani affermando che sono emersi casi di persone anziane con risparmi tali da potersi permettere affitti “normali”. 

Il Consigliere Porfido, di Legnago Futura, fa presente, preoccupato, che questi potrebbero avere dei “gruzzoli” da parte proprio per pagare le salate rette della Casa di Riposo, nel caso in cui non fossero più autonomi, e invita a tenere monitorata la situazione. 

Si ritorna a parlare di verde nell’ultima interpellanza, presentata da Legnago Futura assieme a Per una Città in Comune: riguarda lo stato di salute dei platani del Parco Comunale. Come sappiamo i lavori che si stanno tenendo al parco comunale stanno muovendo un’ingente quantità di terra e non si può escludere che tale operazione possa favorire il contagio del cosiddetto “cancro colorato”, una grossa piaga su tutto il paese tanto che la lotta a tale malattia è obbligatoria su tutto il territorio nazionale ed è regolamentata dal D.M. 29 febbraio 2012. I consiglieri della minoranza, tramite Michele Masin, chiedono notizia su una perizia commissionata dalla precedente amministrazione sulla stabilità dei platani del parco comunale,  sulla eventuale presenza della malattia del cancro colorato e se, conseguentemente, siano stati presi provvedimenti e attenzioni per evitare il contagio.

Il Sindaco, con relazione in mano, salta alle conclusioni: le condizioni risultano difformi e, pur se improntate ad una relativa criticità, “a vista” non si può affermare la presenza di contagio.

Ne segue un veloce botta e risposta, consentito per agevolare la comprensione di tali risultati letti in prima istanza molto velocemente. Michele Masin chiede, quindi, se il grande platano del Parco comunale sul lato via lungo Bussè sia sano e privo del batterio nonostante la sua chioma sia disseccata ormai dall’estate 2018. Nel caso di presenza di batterio, infatti, come riportato dal Decreto sulle “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione del cancro colorato del platano causato da Ceratocystis fimbriata”, le operazioni di scavo in prossimità dei platani devono limitare il più possibile le ferite dell’apparato radicale effettuando gli scavi a congrua distanza. Condizione questa necessaria per ridurre il rischio di contagio e contenere il focolaio infettivo.

Il Sindaco, un po’ titubante su diversi aspetti della questione, incalzato dal consigliere di Legnago Futura, risponde infine affermativamente sull’assenza di precauzioni prese per evitare il contagio.

Chiuse le interpellanze si procede con i successivi argomenti, non sono attesi “colpi di scena”; si inizia infatti con l’approvazione del bilancio consolidato del 2018 e della relazione sulla gestione consolidata. Una sintetica presentazione di Daniela De Grandis, assessore Bilancio, Finanze, Tributi, Patrimonio e Fondi Europei, sui principi che regolano il calcolo di tale bilancio e della sua utilità per migliorare il controllo della gestione preannunciano un’approvazione con voto unanime.

Qualche perplessità in più presenta invece il successivo punto che riguarda la variazione n.12 relativa al bilancio di previsione 2019/2021. Sempre Daniela De Grandis la illustra come una semplice variazione di spese all’interno dei medesimi capitoli, ma per primo Diego Porfido non è convinto. 

Sembravano non esserci soldi per alcune voci di spesa, ma sono magicamente apparsi, erano stati promessi (leggendo la pagina de L’Arena che ne riportava notizia) per la discarica di Vangadizza, e invece non sono contemplati; se poi, come ammesso, le variazioni sono state solo minime come si può pensare di far “ripartire Legnago”? 

Se, tornando alla discussione sulle linee programmatiche del precedente consiglio, la maggioranza è di “poche parole e tanti fatti” allora “sarebbe forse meglio tacere”, conclude Porfido.

No! torna in scena il “Rimbrottatore” della serata, Renato Defendini: «Vi ha invitato a tacere ma sarebbe bello che ogni tanto parlaste, cari consiglieri di maggioranza, siamo in consiglio».

Anche Michele Masin esprime perplessità, percepisce un pò confuso il ricorso a certe esternalizzazioni. Intervengono ancora Stella Bonini, in disaccordo col sindaco che “scarica la discarica” attribuendo il problema alla precedente amministrazione «ma… io non c’ero, non mi sembra il modo di affrontare il problema»; le dà man forte Silvia Baraldi «Abbiamo iniziato noi e sarebbe il caso che proseguiste nel minor tempo possibile».

La maggioranza risponde con Roberto Danieli e Nicola Negri, che, a loro avviso, starebbero via via rispettando i punti del loro programma.

Si passa direttamente al voto, Shahine si astiene, il resto della minoranza è contraria, la maggioranza compatta e favorevole.

Quarto punto in programma, sempre presentato da Daniela De Grandis e riguarda la presa in carico della riscossione coattiva della tassa sui rifiuti (2015 e 2016): «Abbiamo deciso di non lasciarla alla Sive ma di  prenderla in carico per velocizzare l’incasso avvalendoci dei servizi di Abaco, che già opera nel nostro Municipio».

Approvazioni da parte di Renato Defendini e Silvia Baraldi: «Intelligente l’idea di non far ricadere il compito agli uffici del Comune». 

Unanimità.

Fulminea e unanime anche la votazione riguardante la “determinazione dell’importo dei gettoni di presenza da corrispondere ai Consiglieri Comunali e dell’indennità di funzione da corrispondere al Presidente del Consiglio Comunale”. 20 euro è il gettone e 1.116,94 l’indennità.

La serata consiliare si conclude con la nomina dei componenti della Commissione Pari Opportunità.

Silvia Baraldi, ricorda la commissione uscente che era gestita in maniera bilaterale da Cultura e Sociale, ricorda Lucia Faggio che la presiedeva e tutte le componenti, ricorda le numerose iniziative portate avanti con entusiasmo e successo. Si augura che i fondi rimangano almeno intatti (3.000 euro); si augura che il sindaco e l’assessore al sociale diano il supporto che la commissione merita, si augura anche parole di sostegno dalla consigliera Cinzia Moretti, che detiene la delega alle Pari Opportunità, ma che purtroppo in merito all’elezione dei rettori e vice dell’Università del Tempo Libero non è sembrata molto sensibile.

Silenzio. La risposta non arriva. Chi tace acconsente?

Nelle dichiarazioni di voto belle parole di Renato Defendini sul valore della dignità, spesso negata e spesso a partire proprio dalle mura domestiche.

Shahine e Masin concordano sul valore di tale commissione e, infine, per la maggioranza Cinzia Moretti promette sostegno e augura buon lavoro.

La votazione passa e la commissione risulta così composta: Orietta Bertolaso, Elisabetta Favaretto, Elena Lorenzetti, Nadia Zanini, Ombretta Cattaneo, Isabella Gasparini, Michele Tadiello, Caterina Stella, Lara Pallitti, Silvia Roncati, Elisa Groppello, Lucia Zardin e Mirko Buoso.

La seduta si rivela la più veloce tra quelle del nuovo corso: i legnaghesi avranno ronfato tranquillamente e, a dieci minuti alle 23, pure i consiglieri possono rincasare per sonnecchiare un’altra oretta, ricordando la canzone citata in capo, prima che settembre finisca.

A inizio seduta applausi per Michele Masin, presidente della commissione vigilanza, e per Nicola Negri, vicepresidente.

[ Team di Legnago Futura ]