È ancora decisamente tutta da giocare, la partita per il rinnovo dei Cda delle società partecipate dal Comune di Legnago, o comunque ad esso in qualche modo collegate.

Per questo genere di enti, infatti, non è in vigore il cosiddetto “spoil system” in virtù del quale, al cambio di amministrazione, decadono anche tutti i rappresentanti di nomina comunale. Quindi, salvo dimissioni spontanee o, in alcuni casi, “spintanee”, chi è in carica può rimanere al proprio posto fino alla naturale scadenza del mandato.

Vale, ad esempio, per i vertici della Casa di riposo alla cui guida, oltretutto, vi è un presidente considerato bipartisan come l’avvocato Mario Verga, che le voci di palazzo avrebbero visto destinatario di una richiesta, più o meno formale, di un passo indietro da parte della nuova giunta, guidata da Graziano Lorenzetti.

Proprio il sindaco, accompagnato dall’assessore alle politiche sociali, la leghista Alessandra Donà, nei giorni scorsi ha avuto un incontro con il presidente Verga e gli altri consiglieri dell’istituto per anziani, durante il quale il primo cittadino avrebbe palesato alcune criticità segnalategli, e contestando l’affidamento esterno di alcuni servizi, invitando il Cda ad assumere giovani legnaghesi, invece di affidarsi a cooperative, magari da fuori zona.

Qualcuno dei presenti ha interpretato l’atteggiamento di Lorenzetti come un tentativo di palesare a Verga e agli altri componenti una certa scontentezza, nella speranza di un via libera al ricambio anticipato dei vertici.

Ma, sempre secondo la fonte interna, il presidente avrebbe rintuzzato colpo su colpo le osservazioni mosse dal sindaco, e comunque pare che nessun esponente del Cda, facente riferimento più o meno direttamente a questa o quella forza politica, abbia intenzione di lasciare.

Il che significa che si dovrà attendere ancora un anno circa, prima dell’avvicendamento, che dovrebbe portare alla presidenza il leghista Michele Menini, già capogruppo consiliare del Carroccio al tempo dell’amministrazione Rettondini e, precedentemente, rappresentante del Cda della stessa Casa di riposo.

Ai rappresentanti locali del partito di Matteo Salvini dovrebbe inoltre andare la presidenza di Lese, società che gestisce la discarica di Torretta, o comunque un posto in Cda. Due, infatti, le possibili soluzioni al vaglio dei gruppi politici che compongono la maggioranza: una prevede che al posto di Pietro Zanetti, nominato dall’ex sindaco Clara Scapin, vada il di lei predecessore, ossia Roberto Andrea Rettondini, l’altra l’esponente della lista civica “Lorenzetti sindaco” Roland Tedesco.

In questo secondo caso, il secondo posto spettante nel consiglio della partecipata in quota al Comune andrebbe a Riccardo Filippini che, evidentemente in odor di nomina, ha rinunciato ad entrare a Palazzo de’ Stefani, pur risultando eletto.

Ma nel partito di maggioranza relativa in città ci sarebbe qualche malumore per questa ipotesi, essendo l’interessato un “volto nuovo”, mentre c’è chi troverebbe più consono premiare la “vecchia guardia”.  Da lì, ecco l’idea di Rettondini presidente, affiancato da un esponente della civica. Che, ad esempio, potrebbe essere Giuliana Frison, rimasta esclusa nella corsa all’assessorato al bilancio, nonostante un numero voti superiore a quello ottenuto da chi è invece entrato in giunta, ossia Daniela De Grandis.

In questo puzzle, chiede rappresentanza anche la terza forza della coalizione, ossia la lista unitaria composta da Fdi e “Legnago domani”, che potrebbe chiedere spazio in Lese, ma si parla anche di Drv, la partecipata all’interno della Lese che seleziona la plastica o, in prospettiva, di Sive.

Intanto, il gruppo che mette insieme “Meloniani” e seguaci del consigliere regionale veronese Stefano Casali, dovrebbero incassare la presidenza della commissione Pari opportunità, premiando la giovane Caterina Stella, capace di sfondare il numero delle 100 preferenze, seconda in lista al solo Paolo Longhi, re- cordman assoluto con oltre 300 voti personali.

La vera partita, però, sarà per la successione al penalista Stefano Gomiero nella Fondazione Cariverona, e qui il nome più blasonato che circola è quello di Massimo Venturato, leader di “Rialzati Legnago” e amico personale del sindaco Lorenzetti.

Ma è anche vero che,voce diffusa tra gli addetti ai lavori e anche in una certa frangia della Lega, che il capitolo sarebbe già chiuso in quanto il presidente della Fondazione Salieri, Gomiero avrebbe un mandato “blindato” dallo stesso presidente di Fondazione Cariverona, Alessandro Mazzucco e comunque in scadenza nel 2021.

Per Maurizio De Lorenzi, già assessore allo sport e alle politiche giovanili, oltre che segretario di circoscrizione per la Lega, nessuna presidenza nelle partecipate ma in primissima fila per un ruolo primario nel nascituro staff del sindaco Graziano Lorenzetti.

Foto: ansinistra dall’alto: Massimo Venturato, Michele Menini, Roberto Andrea Rettondini, Roland Tedesco. Alessandra Donà, Riccardo Filippini, Maurizio De Lorenzi; in basso da sinistra, Giuliana Frison, Roland Tedesco, Stefano Gomiero e Caterina Stella,

[Il Nuovo Giornale partnership Primo Giornale] F.Z.