Il Consorzio dei Comuni Adige Fratta è spaccato. I presupposti per cui era stata creata l’Unione nel 2015, dai Comuni di Minerbe, Bevilacqua, Boschi Sant’Anna, Bonavigo e Terrazzo, oggi, non ci sono più. 

Lo scopo originario dell’Ente era quello di garantire, nel tempo, risparmi alla spesa pubblica comunale accorpando in un’unica centrale di committenza le numerose funzioni comunali: da quelle dell’ufficio ai Lavori pubblici a quelle per l’Edilizia privata, dalla Ragioneria ai Tributi ed il Catasto alla Protezione civile e la Polizia locale, senza tralasciare i Servizi sociali, i rifiuti ed il trasporto pubblico. Insomma, una miriade di funzioni tutte concentrati in unico ente: l’Unione Adige Fratta.

Non sono certamente mancati in questi anni contrasti tra i sindaci che si sono susseguiti alle guida dell’ente. Non ultimo il tentativo del sindaco di Minerbe, Andrea Girardi, di creare i presupposti per una fusione che avrebbe portato alla creazione di un super comune. Tentativo più imposto che condiviso con gli altri sindaci, da parte di Girardi che ne è un convinto fautore, ma che Ermanno Gobbi, Fosca Falamischia, Vincenzino Passarini ( al tempo sindaco, ruolo oggi coperto da Enrico Occhiali) e Simone Zamboni non gradirono e subito presero le distanze, senza mai tentare, però, di capire se ci fossero veramente le condizioni per arrivare ad un accordo; iniziarono così i primi dissidi.

E veniamo ai giorni nostri e precisamente alla seduta dello scorso mercoledì 17 luglio, quando, dopo essere fallita la nomina del nuovo presidente in programma nel mese di giugno, e il rifiuto di Falamischia a rivestire l’incarico, è stato nominato presidente il sindaco Girardi che si è preso controvoglia il fardello sulle spalle: «Ho accettato l’incarico perché diversamente ci sarebbe stata l’immediata chiusura dell’Unione e non potevamo in questo momento permetterci di perdere i Servizi sociali che sono l’unico motivo per cui l’ente è tenuto ancora in piedi» – afferma il sindaco.

Cercare, ora, i motivi che hanno portato al fallimento dell’Unione Adige Fratta non servirebbe a molto e in ogni caso sarebbero molteplici le cause, prima fra tutte, l’assenza di risorse umane: «Senza la possibilità di assumere nuovo personale, non si va da nessuna parte, nonostante l’impegno dei dipendenti che si sono prestati fino ad oggi per mandare avanti l’Ente tra mille difficoltà e senza risorse. Purtroppo andare avanti in queste condizioni non è possibile» – è lo sfogo di Girardi.

Se il futuro dell’Unione è ormai segnato, questo atto di responsabilità da parte di Girardi serve a prendere tempo per trovare una soluzione proprio per salvare i Servizi sociali.

«Alcuni servizi li abbiamo già ripresi per essere gestiti per nostro conto, a Minerbe, come i Lavori pubblici e l’Edilizia privata. Per la Polizia Comunale siamo messi bene in quanto abbiamo una convenzione con Adige Guà che prevede  la pattuglia disponibile sul nostro territorio comunale per un minimo di 5 ore al giorno, oltre a eventuali servizi straordinari.

Discorso a parte sono i Servizi sociali che sono molto importanti e, ad oggi, riusciamo a garantire con un’alta qualità perché abbiamo un’ottima professionista dipendente interna. 

La mia volontà è di trovare una soluzione per mantenerla al suo posto, ma qualora non fosse possibile, si dovrà trovare un accordo con qualche Comune, con l’Ulss o con qualche cooperativa per gestire il servizio. Questo costo è attualmente coperto dal contributo della Regione, ma non è garantito che continui ad esserci assegnato a seguito del ritiro di alcune funzioni avvenute nell’Unione. Senza di esso la spesa dei Servizi sociali verrebbe divisa in base al numero di abitanti di ogni Comune. 

A fine anno decideremo cosa fare, potrebbe esserci la chiusura definitiva dell’Unione Adige Fratta, che rimane una delle strade percorribili, ma questa dovrà essere concordata con tutti i cinque Comuni soci» – conclude il sindaco Andrea Girardi.

Foto: a sinistra dall’alto, i sindaci Ermanno Gobbi di Bonavigo, Fosca Falamischia di Bevilacqua, Enrico Occhiali di Boschi Sant’Anna e Simone Zamboni di Terrazzo ; a destra il sindaco di Minerbe, Andrea Girardi.