«A seguito di quanto udito nel corso del Consiglio Comunale riunitosi lo scorso 04 giugno, manifestiamo forte preoccupazione per le parole inconcludenti pronunciate dall’assessore ai Servizi sociali Cristina Morandi, in risposta ad un’interpellanza sul futuro del doposcuola presentata dal consigliere Alessia Rossignoli. – ad affermarlo è Jessica Ambrosi, rappresentante dei genitori dei bambini frequentanti il centro “Il Grillo Parlante” – Avevano manifestato da subito forte contrarietà alla decisone di chiudere il centro che si trova presso le scuole “Villaggio Trieste”, comunicata e deliberata dalla Giunta Comunale a novembre 2018, ma abbiamo scelto responsabilmente di collaborare con l’Amministrazione per garantire comunque un futuro al servizio reso ai propri figli».

Poi la rappresentate continua – «Le rassicurazioni offerte anche dallo stesso Sindaco, in merito ad un efficientamento di questa importante realtà scolastica da realizzarsi con il trasferimento in nuove strutture ospitanti e il mantenimento delle medesime condizioni economiche di accesso, hanno spinto i genitori a partecipare ad un sondaggio condotto dall’assessore Morandi volto ad individuare un servizio di doposcuola alternativo.

La preferenza unanime dei genitori è stata espressa per il centro “La Rete” dell’Istituto “La Sacra Famiglia” di Cerea, dove ad oggi, a più di sei mesi dall’avvio dell’iter e con il pensiero già rivolto all’inizio del nuovo anno scolastico a settembre, nessuna soluzione sembra poter essere pronta in tempo utile.

Dopo le numerose e pubbliche dichiarazioni di ormai prossimo trasferimento del doposcuola rilasciate dall’Amministrazione, smentite di volta in volta dalle ripetute proroghe di apertura della sede storica presso le scuole “Villaggio Trieste”, i genitori coinvolti nella vicenda non riscontrano elementi concreti di fattiva attuazione di quanto promesso».

«Le dichiarazioni dell’Assessore Morandi, – continua Ambrosi – a parole sempre rassicuranti, hanno solo avuto il compito di nascondere un disegno apparso chiaro da subito alle famiglie chiamate in causa, che per senso di responsabilità verso i propri figli e per la volontà di credere che un servizio così prezioso non potesse essere soppresso nell’indifferenza generale, hanno cercato di adeguarsi rispettosamente alle decisioni che parevano assumersi. 

Ad oggi, l’unica certezza è che “Il Grillo Parlante” ha chiuso, terminando faticosamente il proprio anno scolastico, tra incertezze, paure e assenza di una reale comunicazione in grado di rendere gli sviluppi della situazione noti e condivisi con i genitori.

I ritardi, gli impegni rivisti costantemente al ribasso e mai mantenuti consegnano un quadro sconfortante dell’intera vicenda, che da più di sei mesi a questa parte si profila sempre più come una colossale presa in giro, irrispettosa di quella stessa “famiglia” esaltata a parole ma pesantemente penalizzata nei fatti che attengono alla sfera d’azione dell’Amministrazione Comunale.

La politica deve lavorare per migliorare le condizioni delle famiglie, non lasciare soli i genitori a gestire, con sempre maggiori difficoltà, i propri figli» – conclude la portavoce dei genitori dei bambini de “Il Grillo Parlante”.

 

Immediata la risposta da parte dell’Amministrazione per voce dell’assessore ai Servizi sociali, Cristina Morandi: «È legittima la preoccupazione dei genitori su chi possa seguire i propri figli nello svolgimento dei compiti il pomeriggio, ma ritengo non  sia opportuno strumentalizzare politicamente e insistentemente la questione del futuro del Doposcuola de Il Grillo Parlante. C’è evidentemente l’intenzione di creare un ingiustificato e inesistente allarme sulla pelle degli stessi bambini che fino alla fine delle scuole hanno comunque usufruito del servizio, come volevano le famiglie.

È vero che è stato fatto un sondaggio con le famiglie. Fra tre soluzioni proposte, è stato scelto il Centro La Rete, dopo che in consiglio comunale un consigliere di minoranza aveva dichiarato che i bambini mai sarebbero andati a “fare merenda con le suore”. 

È vero che solo due famiglie seriamente preoccupare sono passate dal sociale per chiedere un’alternativa, le altre le abbiamo convocate noi e sono state tutt’altro che collaborative. Se avessero scelto Piccola Fraternità o Club dei Mitici, la soluzione sarebbe arrivata subito.

Il comune garantiva comunque la continuità di un’educatrice e lo stesso importo per le rette. Garantendo uno spazio più sicuro e adeguato dello scantinato in cui il Grillo Parlante ha operato.

È vero che Il Grillo avrebbe dovuto chiudere a gennaio. Ma il Centro La Rete non era pronto ad accoglierci.

È vero anche che i ritardi nell’ approvazione del bilancio hanno impedito di firmare un contratto di affitto con il Centro stesso.

Ad oggi è il Centro La Rete che ci chiede di attendere per potere capire quale sarà il futuro al loro interno in termini di gestione. 

Non credo siano parole inconcludenti quelle da me pronunciate ma solo conclusioni di una serie di circostanze non favorevoli e non volute che si sono susseguite. Ma una cosa è certa: la volontà dell’Amministrazione rimane quella di portare a termine quanto promesso negli spazi del Centro La Rete, se saranno ancora disponibili, o riaprendo un dialogo con le altre due realtà proposte.

Infine, – conclude l’assessore Morandi – Ricordo ai genitori e ai cittadini che il Grillo Parlante aveva un costo annuo a carico del Comune di circa 90mila euri a fronte di un incasso per rette di 10mila euro, e questo a fronte di un servizio per circa 20 bambini.

Credo sia compito di una buona Amministrazione ottimizzare e razionalizzare le risorse  di tutti i cittadini. Lo stesso importo potrebbe essere girato direttamente alle famiglie per sostenere le rette di frequenza presso altri servizi da loro scelti».

Foto: in altro, le scuole al Villaggio Trieste dove è ospitato il centro “Il Grillo Parlante”, in basso a sinistra, bambini in una scuola;  a destra, l’assessore ai Servizi sociali, Cristina Morandi.