Buone notizie per i dipendenti di Mercatone Uno, l’azienda che il 23 maggio è fallita lasciando centinaia di lavoratori a casa da un giorno all’altro.
Il tribunale di Bologna ha, infatti, accolto l’istanza dei commissari del gruppo Mercatone Uno in amministrazione straordinaria e disposto la revoca dei provvedimenti di cessazione dell’esercizio dell’impresa, subordinandone l’efficacia al rilascio da parte del ministero dello sviluppo economico della proroga del programma di liquidazione dell’azienda.
Così facendo i dipendenti potrebbero beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge, cioè la cassa integrazione.
Ieri si era riunito nella sede di Veneto Lavoro, il tavolo di crisi regionale, a cui hanno partecipato le organizzazioni sindacali, le rappresentanze dei fornitori, le associazioni dei consumatori e i sindaci dei quattro comuni veneti (Legnago, Carrè, Noventa Padovana e Occhiobello) dove insistono i punti vendita della catena, a gestione Shernon Holding per far fronte alla situazione critica.
L’incontro ha avuto la funzione principale di strutturare un coordinamento regionale rispetto a questa situazione di crisi che interessa fortemente il nostro territorio. Obiettivo del tavolo è stato quello di realizzare una presentazione puntuale dell’attuale situazione di crisi sia per quanto riguarda gli ambiti occupazionali che produttivi e sociali.
In relazione a ciò, l’assessore Donazzan si farà carico di richiedere al Ministro lo stato di avanzamento degli impegni assunti nel corso del tavolo del 27 maggio scorso con particolare riguardo alle tempistiche procedurali in capo al Tribunale di Bologna da cui dipenderà l’eventuale prosecuzione delle attività aziendali.
Oltre a ciò si è provveduto a verificare con le istituzioni locali l’attivazione di iniziative di tutela degli immobili e delle merci dei punti vendita “Mercatone Uno” attualmente chiusi, al fine di prevenire fenomeni di sciacallaggio già avvenuti in altre regioni e di assistere, per il tramite delle associazioni dei consumatori presenti, quei clienti che si sono impegnati in acquisti non consegnati. Le parti hanno concordato di mantenere il tavolo aperto al fine monitorare costantemente l’evoluzione dell’attuale situazione.