L’intoppo in cui è incorso oggi, a Legnago, il candidato sindaco leghista Graziano Lorenzetti al deposito delle liste negli uffici comunali non avrebbe le conseguenze di cui subito si è parlato. In pratica, oggi, è risultato che tre delle quattro compagini che sostengono Lorenzetti non avrebbero rispettato le prescrizioni concernenti la parità di genere.

Lega Salvini Premier e le liste civiche “Lorenzetti sindaco” e “Scelgo Legnago” hanno infatti candidato solo 5 donne su un totale di 16 posti, quando la legge prevede invece che le liste siano composte almeno per un terzo da uno dei due generi: la media matematica darebbe 5,28, ma la normativa prevede l’arrotondamento per eccesso, e quindi si dovrebbero candidare non meno di 6 persone di un genere (indipendentemente che si tratti di uomini e donne)

Ma secondo gli uffici comunali, che hanno trasmesso le liste alla commissione apposita, Lorenzetti non perderebbe alcuna compagine: se non riuscisse, entro domani a ripresentare le liste con sei donne, potrebbe semplicemente cancellare da ognuna delle tre liste errate e cioè Lega Salvini Premier e le liste civiche “Lorenzetti sindaco” e “Scelgo Legnago” il nome di un uomo per rientrare nei parametri di genere.

A posto, invece, la lista che mette insieme Fratelli d’Italia e “Legnago Domani”, e che fa riferimento a Paolo Longhi, che sarebbe in regola per appoggiare Lorenzetti e che ha al suo interno sei donne.