Un Piano degli interventi composto da 88 diversi progetti che rilanciano l’edilizia a Legnago rispondendo ad oltre 100 richieste arrivate da privati cittadini, imprese, società commerciali. È quanto approvato il 29 dicembre dal consiglio comunale che dopo 12 anni ha finalmente mandato in pensione il vecchio Piano regolatore generale che risaliva al 2006.
«Abbiamo finalmente dato un nuovo strumento urbanistico alla città che in questi anni è profondamente cambiata e che da tempo chiedeva delle risposte, e l’abbiamo fatto cercando di risparmiare il più possibile il territorio – spiega subito il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica, Claudio Marconi -. Quella di fine anno è stata una riadozione finale del Piano degli interventi, che era già stato approvato in aula a gennaio 2018, dopo l’esame delle tante osservazioni, più di 100, arrivate dalla popolazione. L’obiettivo prioritario del nuovo strumento urbanistico è di completare una trasformazione della città che è già in atto, partendo dalla ricucitura urbana tra S.Pietro, il centro e Terranegra, organizzando un’espansione che è già in corso tanto che nel Piano l’area urbana arriva fino alla Superstrada. Abbiamo pensato ad un piano che abbia una valenza almeno di 15-20 anni».
È in questo triangolo che si gioca la maggior parte delle grandi scelte urbanistiche del Piano degli interventi. A partire dall’ampliamento del centro commerciale Galassia e al mantenimento per altri 5 anni del progetto commerciale-direzionale sull’area Pasqualini, da decenni abbandonata e su cui insiste un piano della società immobiliare Ellegi Spa da realizzare. Ma anche dall’okay alla definizione di piccoli parchi commerciali a San
Pietro in via Battorcolo e in via D’Antona, seguendo l’ampliamento di realtà commerciali già esistenti, e di un nuovo centro commerciale di medie dimensioni in via Zucchetto da Legnago.
«Parte della minoranza ci ha accusato di aver favorito la grande distribuzione, ma non è vero – chiarisce Marconi -. Certo abbiamo dovuto affrontare delle scelte non facili, come l’ampliamento del Galassia ed il mantenimento del comparto commerciale-direzionale all’ex area Pasqualini. Il pericolo però è che quella parte importante del territorio comunale rimanesse in totale stato di abbandono, rifugio di sbandati e non è certo un bel vedere come porta di ingresso alla città. Inoltre, abbiamo concordato con l’immobiliare proprietaria dell’area Pasqualini il mantenimento nel futuro progetto dell’attuale paraboloide che, restaurato, sarà un’ulteriore icona di archeologia industriale, come la ciminiera dell’ex Zuccherificio nell’area Galassia. Ed anche questi progetti rientrano in un piano di ricucitura urbana della zona tra il centro, San Pietro e Terranegra».
«Inoltre – continua Marconi – abbiamo inserito per la prima volta uno strumento innovativo: il “Fondo per la rigenerazione urbana del centro storico” considerando le difficoltà oggettive che oggi vivono tutti i centri storici delle città e dei paesi. In pratica, andremo a destinare gli oneri di urbanizzazione che arriveranno dal Piano degli interventi per programmi a sostegno del recupero urbano dei centri storici».
«La stragrande maggioranza dei progetti, poi, è di tipo famigliare – avverte Marconi – con tantissime domande di ampliamento della propria abitazione e di costruzione di un alloggio per i figli, o di piccole realtà commerciali che chiedevano di ampliarsi per poter operare meglio. In questo, tengo a sottolineare che abbiamo limitato il consumo di suolo agricolo come indicato nel Piano di assetto del territorio e ben dentro i nuovi criteri recentemente adottati dalla Regione».
Alla fine, il nuovo Piano degli interventi dovrebbe vedere la costruzione di nuove case e nuovi capannoni per una superficie complessiva di 19 ettari, pari a 27 campi da calcio. Il Piano degli interventi è stato approvato dagli otto consiglieri di centrosinistra, dal presidente del consiglio comunale Giovanni Mascolo, dal grillino Federico Castelletto, dal forzista Maurizio Raganà e da Luca Gardinale di “Centrodestra per Legnago”. Astenuti i tre esponenti della minoranza Barbara Ottoboni e Diletta Marconcin, entrambe del Gruppo misto, e l’ex forzista Loris Bisighin.
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Foto: a sinistra, una veduta aerea di Legnago; a destra dall’alto, il vicesindaco ed assessore ai Lavori Pubblici e Urbanistica, Claudio Marconi fautore del piano; il consigliere di minoranza, ex forzista, Loris Bisighin si è astenuto accusando la maggioranza di avere favorito la grande distribuzione.