Nemmeno il cambio di allenatore scuote la squadra legnaghese uscita dal confronto contro il Pontisola con un pesantissimo 6 a 2.
Mister Pagan, subentrato a Spinale, rimedia la seconda sconfitta consecutiva. Ora la squadra è impantanata in penultima posizione con tre miseri punti.
Volano gli Juniores nazionali, precipita ancora la prima squadra. Il cambio di allenatore tentato dalla dirigenza del Legnago non sembra aver avuto effetti, anzi. L’imbarazzante 6 a 2 rimediato a Ponte San Pietro (Bergamo) contro il Pontisola suona come un nuovo forte campanello d’allarme.
Insomma, il nuovo mister Andrea Pagan, subentrato lo scorso 23 ottobre a Manuel Spinale, non sembra aver sortito i risultati sperati.
Se è vero che dal suo insediamento in due partite ha rimediato altrettante sconfitte, di cui l’ultima pesantissima.
Certo, il Pontisola è squadra che punta in alto e che in campo porta il valore e l’esperienza del brasiliano Adriano Ferreira Pinto il quale, nonostante i 39 anni, ha dimostrato con la sua classe i trascorsi in Serie A (sette campionati con l’Atalanta e poi diversi in Serie B e C).
Ma i sei gol presi dai biancazzurri dimostrano chiaramente i problemi della difesa legnaghese.
È vero che mister Pagan si è trovato con una squadra in dieci contro undici già al 41’ del primo tempo, per l’ espulsione di Rizzo, quando la gara era sul 2-1.
Ed è vero che non ha potuto utilizzare i difensori Parrino, squalificato per un turno e De Gregorio, anche lui in riposo forzato.
Ma una cosa è però parsa chiara dal 6-2 rimediato in quel di Bergamo: il Legnago forse, più che cambiare il mister, avrebbe dovuto munirsi di un uomo di categoria superiore che in campo guidasse la squadra.
Unica nota positiva i due gol, comunque, segnati dai biancazzurri. Soprattutto quello del momentaneo pareggio 1-1 nel primo tempo quando la squadra in quel frangente ha dimostrato il carattere giusto.
Inutile, invece, e anche un po’ ridicolo con un 6 a 2, recriminare sull’arbitraggio come fatto a fine gara dal presidente Davide Venturato che ha affermato: «La partita è finita con l’espulsione di Rizzo».
O ancora peggio del direttore generale Mario Pretto:«L’espulsione di Rizzo non c’era, né il rigore di Marin. C’era invece un rigore su Veratti. La partita era sul 2-1 e la gara allora poteva prendere un’altra piega».
Più realistico mister Pagan che non si nasconde: «Ci voleva un altro atteggiamento in campo, ma non bisogna arrendersi».
Ora la strada è tutta in salita, c’è da battersi punto su punto per cercare una salvezza che pare già una chimera col Legnago penultimo a 3 punti.
E domani, sabato 10 novembre, nella partita d’anticipo allo stadio Sandrini arriva un’altra corazzata: il Mantova in testa alla classifica a 22 punti.
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