Succede che nel ricco Veneto, nella produttiva provincia veronese una mamma italiana si trovi senza lavoro, con una bimba di cinque anni e un padre che non paga gli alimenti. 

Succede anche che non potendo pagare la mensa alla bambina che frequenta la scuola materna, chieda di portarsi il pranzo da casa ma puntualmente gli viene negato, invitandola anzi, a non portare nemmeno la bambina visto che la scuola materna, anche se all’ultimo anno, non è obligatoria.

Succede che questa mamma ci scrive: “Sono indignata e schifata”. 

“Sono una mamma italiana, ho 34 anni e vivo a Sustinenza di Casaleone, nelle case popolari, con una bimba piccola di 5 anni che frequenta la scuola materna a Sustinenza.

Non ho un lavoro, ma faccio saltuariamente qualche lavoretto come pulizie o compagnia anziani, ma succede sempre più raramente che qualcuno mi chiami. Il padre di mia figlia non paga gli alimenti e a me tocca mantenermi da sola.

Nonostante le assistenti sociali conoscano la mia situazione mi fanno pagare ugualmente la mensa dell’asilo, ma non sempre questo mi è possibile. L’anno scorso il costo era di 4 euro, quest’anno è di 4.10 dunque dal lunedì al venerdì in un mese sono 94 euro che difficilmente riesco a raccogliere. 

Quando sono andata in Comune a ricordare al responsabile che il mio Isee è zero (l’ISee è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, un calcolo per accedere ai servizi a condizioni agevolate. ndr), mi hanno detto che per loro non è conveniente intervenire per i disagiati della scuola materna, mentre se fosse stata per le elementari forse qualcosa potevano ridurre.

Quindi alla mia domanda se potevo portarle il pranzo da casa, la risposta è stata ‘no’ non è possibile, non è igienico. 

Arrabbiata e delusa minacciai di lasciare la bimba a casa, pur essendo l’ultimo anno di asilo e si sa quanto sia importante, ma la risposto dell’ufficio è stata che essendo un asilo non era obbligatorio frequentare, poteva benissimo rimanere anche a casa.

Sono indignata e schifata, ma comunque grata al sindaco per quel che ha fatto per me è sono certa che vorrà occuparsi anche di questa situazione”.

[Lettera firmata ]

Non ci sono parole per commentare fatti come questo che accadono nella nostra ricca provincia, quando pensiamo poi ai privilegi riservati ai richiedenti asilo, la rabbia sale ancora di più. Evidentemente c’è uno stato o un’amministrazione che è forte con i deboli e debole con i forti.  

L’invito che rivolgiamo è al buon senso delle persone preposte, oltre che al sindaco Andrea Gennari naturalmente, all’assessore ai Servizi Sociali Stefano Cagalli e alla Responsabile di Settore Lucia Bonfante, a intervenire urgentemente per non mortificare ancora di più una cittadina italiana.

Foto: in alto, bambini in una mensa scolastica materna; in basso da sinistra la Scuola dell’infanzia “Maria Montessori” a Sustinenza di Casaleone; il sindaco Andrea Gennari