Sulle elezioni provinciali del 31 ottobre, che dovranno indicare il successore di Antonio Pastorello, per il Consiglio provinciale e per la presidenza dei 98 Comuni veronesi il centrodestra si divide ancora di più dopo l’incontro di Zevio in cui Bendinelli ha abbandonato il tavolo delle trattative.

Da una parte il fronte che sostiene la candidatura alla presidenza di Manuel Scalzotto, sindaco leghista di Cologna e dall’altra quello capitanato dal sindaco di Garda Davide Bendinelli, deputato e coordinatore provinciale di Forza Italia, che invece non accetta l’imposizione della Lega.

A sostegno di Scalzotto si sono dichiarati: Nicola Finco, consigliere regionale e commissario provinciale della Lega, il consigliere regionale Alessandro Montagnoli responsabile enti locali per la Lega, il senatore di Fratelli d’Italia e assessore a Verona Stefano Bertacco per Battiti, il deputato e consigliere comunale di Verona Ciro Maschio per FdI, Massimo Giorgetti per Associazione del Buon Governo, il consigliere regionale Stefano Casali e Michele Gruppo vicesindaco di Isola della Scala per Verona Domani. 

Dall’altra parte lo schieramento di Davide Bendinelli, che nell’incontro di Zevio ha abbandonato il tavolo dei lavori affermando che, assieme a 53 sindaci e oltre centro amministratori locali di centrodestra,  di non accettare la candidatura di Scalzotto né nel metodo né nel merito e 

comunicando in una nota che – “I sindaci presenti hanno deciso di approvare un documento, votato all’unanimità, singolarmente per alzata di mano, attraverso il quale mi hanno dato mandato di far presente alla Lega e ai partiti di centrodestra che 53 sindaci del territorio della provincia non condividono assolutamente l’imposizione calata dall’alto di candidare a presidente della provincia, Scalzotto, e che una sua eventuale elezione non sarebbe mai stata frutto di una elezione unitaria”.

In questo contesto sono stati segnalati dai sindaci alcuni nomi tra cui i sindaci di Pastrengo Gianni Testi, di Nogara Flavio Pasini, di Grezzana Arturo Alberti e di Zevio, Diego Ruzza. 

«Chiediamo un confronto con la Lega e gli altri partiti – dice Bendinelli – per trovare una condivisione unitaria, ma con la fermezza di non voler accettare imposizioni e si considera inaccettabile la suddivisione dei posti in lista e negli enti partecipati senza aver nemmeno provato a coinvolgere il territorio».

La data del 31 ottobre si avvicina sempre più mentre il centrodestra si divide anch’esso sempre più.