È disponibile in tutte le edicole la nuova “Guida ai vini di Verona 2018 – TOP 100» edita dal gruppo editoriale Athesis e scritta dai tre sommelier Enrico Fiorini, Gianluca Boninsegna e Marco Scandogliero. Si può acquistare in allegato al quotidiano L’Arena. Il volume è stato presentato ieri, martedì 2 ottobre, al circolo ufficiali di Castelvecchio alla presenza di produttori vitivinicoli, imprenditori, autorità istituzionali e giornalisti. 

Al terzo anno di vita la Guida ha raggiunto la maturità, trasformandosi in una selezione delle 100 etichette che rappresentano al meglio l’eccellenza vitivinicola veronese e delle province limitrofe. Un lavoro difficile a cui i tre esperti si sono prestati volentieri per aiutare a far crescere uno dei comparti più importanti dell’economia scaligera. Tutto ciò è stato reso possibile dalla collaborazione dei Consorzi di tutela che ricadono anche su Verona.

La grande novità sta nel nome dove è presente una piccola aggiunta «Top 100». Un suffisso fatto di una parola e un numero che rappresenta una piccola rivoluzione rispetto alle prime due guide. Quest’anno Fiorini, Boninsegna e Scandogliero hanno deciso di suggerire ai lettori i 100 migliori vini da mettere a tavola o tenere per serate speciali. Troppo comodo limitarsi a degustare tutti i campioni spediti dalle cantine e recensirli. No, il lettore merita molto di più e così, anche a costo di prendere decisioni scomode i tre autori hanno deciso di “limitare” l’ingresso in guida a 100 etichette, vere e proprie eccellenze territoriali premiate con le tre arene.

Come avvenuto per l’edizione 2017 anche la 2018 godrà dell’intera traduzione in lingua inglese. Un’opportunità imperdibile per cantine e strutture ricettive di Verona, una delle città italiane più visitate dai turisti stranieri. La Guida quindi non è solo una raccolta di 87 cantine e 100 vini, ma una vera e propria bussola per orientarsi al meglio nel territorio scaligero e limitrofo.

Gli abbinamenti gastronomici King, Fast e Diet erano presenti nel 2017 e sono stati riconfermati anche quest’anno. L’abbinamento King è quello importante, quello con piatti da ristorante gourmet, spesso complessi ma sempre indovinati. Il Fast è quello per chi ha poco tempo per mettersi ai fornelli e realizzare portate complesse ma che comunque vuole dar vita ad un abbinamento soddisfacente tra piatto e vino. Infine, il Diet un abbinamento tra l’etichetta e un cibo con poche calorie, ottimo per mantenersi in linea.

 

Assieme alla Guida gli acquirenti troveranno in allegato anche quest’anno una mappa per rintracciare la posizione delle cantine raccolte all’interno del volume. Un modo per aiutare winelovers e professionisti del vino ad organizzare un indimenticabile tour tra vigne e cantine.

Facile da usare, il compendio finale cibo-vino è uno dei punti di forza presente fin dal 2016. Qui sarà possibile trovare un lunghissimo elenco di piatti e accanto il nome dei vini abbinati a quest’ultimi.

 

«Vede la luce questa terza edizione di una Guida nata si, per parlare di territorio, ma soprattutto per far vivere il successo di un fenomeno (quello del vino veronese) che ha conquistato, ormai di diritto, le più interessanti scene internazionali – ha commentato Enrico Fiorini -. Ma nulla viene dal caso: occorre tanto sacrificio, tanta testardaggine e tanto cuore. Perché il vino, non scordiamocelo mai, lo si fa in vigna…dove la terra, il sole e l’uomo uniscono ogni sforzo per realizzare questo miracolo. Ed ecco allora, l’utilità di una Guida che ha l’ambizione duplice di incuriosire colui che di Verona non è… e avvicinare invece chi a Verona risiede ma che, molte volte, non conosce la maggiore ricchezza della nostra terra: il vino. Si capisce allora che parlare, comunicare o solamente conoscerlo (il vino) non sono più esercizi fini a sé stessi, ma diventano il modo migliore per preservare il nostro patrimonio culturale, economico e anche paesaggistico. Non si tratta dunque di una “lista dei migliori” fine a sé stessa: si tratta di comunicare quelle eccellenze che fanno così tanto bene al nostro tessuto sociale per portarle ad essere, il più possibile, un successo da poter tramandare ai nostri figli insieme ai valori del nostro territorio e della nostra gente».

«Con il termine Terroir si definisce un’area precisa dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche favoriscono la realizzazione di un vino specifico e identificabile tramite caratteristiche uniche e irripetibili. Partendo da questa definizione, nella Guida abbiamo voluto raccontare al lettore le eccellenze della nostra Provincia. – interviene Gianluca Boninsegna -. Il mondo del vino, dopo anni di globalizzazione, ha cambiato rotta e punta verso le micro-aree. 

A differenza del passato abbiamo proposto una Guida dove non è più presente un elenco di aziende, ma solo le eccellenze vitivinicole. É stato un lavoro lungo e difficile, ma grazie all’aiuto dei Consorzi abbiamo potuto raccontare la memoria dei vignaioli che interpretano al meglio il nostro territorio. Una memoria che noi tre sommelier abbiamo voluto fortemente raccontare per ricordare al consumatore che in tavola non c’è solo una bottiglia di vino, ma la storia e la passione di una famiglia, di una comunità. Con la nascita di nuove realtà viticole solo il territorio e la Denominazione di Origine possono difenderci e aiutarci a raccontare la nostra splendida provincia e tutte le eccellenze che vi risiedono».

«Siamo giunti alla terza edizione della Guida, una tappa fondamentale del nostro percorso di crescita. Non possiamo parlare di tre edizioni distinte ma, da parte nostra, di un ulteriore sviluppo di conoscenza e di presa di coscienza – precisa Marco Scandogliero -. Quest’esperienza ci ha permesso di conoscere il territorio sempre più da vicino. Abbiamo iniziato abbinando, in modo semplice ma professionale, le pietanze ai vini veronesi lasciando libero accesso in guida a chi ne fosse interessato. Successivamente abbiamo affinato i sensi, girovagato in lungo ed in largo la provincia fra assaggi e racconti. Abbiamo espresso, con la seconda edizione, la volontà di dare un riconoscimento a 40 vini che rappresentavano visceralmente il territorio e la zona di provenienza. Abbiamo fatto tradurre i nostri racconti in lingua inglese, per poterli far arrivare fuori dai confini nazionali. Con la terza edizione è stato compiuto un ulteriore passo. Avvalendoci della disponibilità dei Consorzi di tutela siamo riusciti ad assaggiare migliaia di vini provenienti da un territorio vasto e fertile come quello di Verona, per poi scovare in modo oculato e professionale i 100 vini che secondo noi nell’annata 2018/2019 sono riusciti a divulgare al meglio la cultura veronese attraverso un calice. Non si è trattato di un’esclusione di altre bellissime realtà ma si è cercato di dare maggiore spazio a chi ha saputo trovare le parole giuste per raccontare Verona ed il suo territorio. Una chiave di lettura, quella dell’edizione 2018, che può essere più o meno condivisibile ma che è innegabilmente un ulteriore passo in avanti di un progetto, quello della Guida ai vini di Verona, che continuerà a crescere e migliorare».