«Ero in backstage ai Wind Music Awards in Arena un paio di mesi fa. Laura stava salendosul palco e abbiamo incrociato lo sguardo; nonostante il momento poco propizio è tornata indietro e ha voluto fermarsi con me per un abbraccio dicendomi delle cose bellissime.

Non era tenuta a farlo, era di fretta per la diretta televisiva ma si è fermata per un saluto. I grandi sono così. Tutti gli altri no.»

Questa intervista a Stefano Paviani, cantautore e autore di canzoni, 34 anni a dicembre, nato nella città di Salieri, inizia così, dalla fine della storia; ma riavvolgendo il nastro torniamo a quando Stefano, giovanissimo, frequentava le scuole elementari a Vangadizza, le medie al “Barbieri” di Casette e poi il Liceo Scientifico “Cotta”: «Della mia città ricordo tutto. Ricordo la parte più positiva dell’essere una cittadina di provincia: il tempo che passava senza correre, quella sensazione di tranquilla e pacata abitudine che oggi forse ho perso completamente e che a volte vorrei avere vicino di nuovo. Ricordo la nebbia nei campi, le sagre di paese e le giostre, ricordo tantissime persone accomunate da quel senso antico di responsabilità e di famiglia. Ricordo il presepe al torrione, i film al Cinema Italia, le “vasche” in piazza Garibaldi di domenica e il mercato del sabato mattina. Ricordo il valore di chi vedevo essere davvero felice con quello che purtroppo, per me era poco».

Oggi Stefano vive a Peschiera del Garda, con la sua  compagna Arianna, e insegna canto all’Accademia Lizard di Brescia.

Le tappe più significative del suo percorso musicale lo vedono entrare nel 2012 tra i 40 finalisti di Area Sanremo con il brano ‘Babilonia’ e, nel 2013, partecipare al Festival Show dopo l’apertura per Max Gazzé. E proprio nella manifestazione organizzata da Radio Birikina e Radio Bella & Monella vince il premio “Mysmark”.

Nello stesso anno vince il Premio Warner Chappel al Festival di Ghedi che gli permette di firmare un contratto editoriale come autore. Da quel momento inizia a comporre canzoni per altri artisti. Il suo debutto avviene con Roberta Pompa, ex X Factor 7 ed oggi membro de Le Deva, per la quale compone quattro brani.

Nel 2016 firma ‘Mezzo respiro’ canzone con cui i Dear Jack partecipano al Festival di Sanremo 2016 a cui fa seguito ‘A Natale crolla il mondo’ composta per Ivana Spagna.

A luglio del 2016 firma un contratto di esclusiva editoriale come autore con Eclectic Music Group e Edizioni Curci.

Nel 2017 co-scrive i brani ‘Solamente La Pelle’, ‘Dalla stessa parte’ e ‘Dove il tempo non esiste’ contenuti nellʼalbum ‘Tieniti Forte’ di Marco Carta, mentre nel 2018 co-firma il brano ‘La Soluzione’ contenuto in ‘Fatti sentire’, l’ultimo album di inediti di Laura Pausini.

Tra le altre canzoni firmate da Stefano Paviani ci sono ‘La Fine del mondo’ e ‘L’Estate tutto l’anno’ per Le Deva e ‘Francesca’ e ‘Dicembre’ per Tommaso Pini.

Aver scritto ‘La soluzione’ e l’incontro con Laura Pausini ha determinato una svolta, un cambiamento nella tua carriera musicale.

«Sicuramente questa è la canzone di cui vado più orgoglioso, che ho co-scritto con gli altri autori, Massimiliano Pelan, Fabio De Martino, Giulia Anania e la stessa Laura. Si, sono fiero di aver scritto un pezzo così.

Laura Pausini per me è stata fino ad ora la più importante delle svolte, ma è arrivata dopo quasi 20 anni dalla mia prima canzone. Si, il cambiamento era già in atto da circa 20 anni appunto. Il cambiamento è sempre stato in atto perché siamo noi che dobbiamo imparare

a vivere cambiando ed evolvendo. 

Sono sempre stato convinto che le basi del successo sono la preparazione e l’umiltà. Ho scritto più di 700 canzoni in vent’anni e ne compio 34 a dicembre. Ho fatto più di 400 concerti con almeno 15 formazioni diverse. Insegno canto e composizione da 10 anni e per fare tutto questo me ne sono andato di casa a 22. Ho sempre voluto farmi giudicare dai più grandi del settore, in modo da capire se il talento che pensavo di avere fosse vero o no. Ho viaggiato un sacco, investito un sacco, dormito in macchina un sacco di volte. La fortuna

serve, ma davvero molto poco. Credo davvero che in ambito lavorativo, la fortuna se la meriti soltanto chi se la va a cercare con tutto se stesso e in ogni caso le porte in faccia e i “No” ci sono sempre stati e continuano ad esserci. Io prendo atto, mi chiedo come posso

fare meglio, studio e tento di migliorarmi. Tutto qui.»

Puoi dire, oggi, di ‘avercela fatta’, dopo aver tanto scalato, di essere finalmente arrivato in cima alla vetta della montagna. 

«No, e non credo lo dirò mai. Ho troppa paura di ‘avercela fatta’ perchè inizierebbe la discesa poco dopo. Preferisco immaginare il mio percorso come una salita infinita dove ogni tanto mi fermo per festeggiare qualcosa. 

Del mio percorso musicale non cancellerei nulla anche se ogni tanto mi sembra di aver perso un sacco di tempo, con persone che non avevano la mia stessa determinazione e che consideravano la musica come un piacevole passatempo. Alla fine però sono serviti anche loro; per capire come non rallentare più. I ricordi positivi sono legati invece ad ogni traguardo raggiunto fin’ora, a vedere la mia famiglia e la mia compagna fieri di me nel profondo: sono queste cose che mi tengono in piedi. Il mio lavoro è pieno di una bellissima solitudine e avere tanti ricordi è importante per farsi compagnia».

Cosa c’è dietro l’angolo per Stefano Paviani. 

«In autunno usciranno due singoli che co-scritto per 2 artisti molto conosciuti, se saranno dei successi purtroppo o per fortuna non lo so. Sarà il pubblico e la critica a decidere. Sto anche lavorando al disco di un altro artista molto forte ma non posso dire nulla di più al momento».

Per chi ti piacerebbe scrivere la tua prossima canzone.

«Mi piacerebbe scrivere per Giorgia. La stimo molto come artista, è inattaccabile sotto ogni punto di vista a mio modo di vedere».

Viaggi molto per lavoro sia in Italia che all’estero, ti capita mai di tornare a Legnago, di ritrovare i tuoi amici, i tuoi ricordi.

«Torno molto poco a Legnago. Torno quando ho voglia di vedere le mie nonne. Succede molto più spesso che siano i miei genitori e mio fratello a raggiungermi sul lago dove vivo. Con gli amici di una volta non ho più contatti se non virtuali sui social ma con qualcuno di loro so che non è cambiato nulla. Se ci vedessimo oggi dopo 10 anni sarebbe come essersi visti ieri sera».

Legnago non è più la città al centro del mondo che era una volta, si sono spenti i riflettori su di lei, non è più protagonista.

«Beh, i riflettori si spengono quando lo spettacolo è finito o quando non c’è più niente che meriti davvero luce. Legnago si è spenta perché ha vissuto per troppo tempo di luce riflessa sulla glorie del passato, lasciando scappare via tutte le persone che avrebbero potuto illuminarne il futuro. Nessuna amministrazione comunale negli ultimi 20 anni ha mai capito che il solo sostegno del Teatro Salieri non

sarebbe bastato a tenere vivo il cuore culturale e futuro della città. I vecchi sono rimasti e i giovani se ne sono andati via. Non servono analisti e sociologi per capire questo. Serve ammettere che per il sostegno economico della cultura, Legnago ha sempre alimentato

interessi di persone poco competenti ed è inutile spiegare il perché. Ogni legnaghese lo sa. E’ vero però che a volte i riflettori sono spenti solamente perché lo spettacolo deve ancora cominciare. Chissà».

[ C.P. ] © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Foto: a sinistra Stefano Paviani, autore e cantautore; a destra la cover dell’album ‘Fatti Sentire’ di Laura Pausini che contiene il brano ‘La Soluzione’; Stefano durante un concerto.