È in polemica Enrico Nascimbeni con il suo paese d’infanzia, Sanguinetto, e con la città che gli ha dato i natali, Verona.

Lo scrive con tanta amarezza e delusione, oggi sabato 1º settembre, sulla testata web ‘Border on Line’ di cui è direttore.

Il motivo, l’indifferenza mediatica e il silenzio assoluto delle istituzioni della sua provincia d’origine, sull’aggressione intimidatoria di cui è stato vittima il mese scorso a Milano.

Succede così, che invitato al concerto benefico ‘Casarotti and Friends’ in programma il 5 settembre al Teatro Romano assieme a Omar Pedrini, Ridillo, Montefiore Cocktail, Fede Poggipollini, Sonohra, Ambra Mariella, Filippo Graziani, Laura Magni, Conte Galè, Charlie Gnocchi e altri, ha detto “No, non vengo”.

“Quando ricevi minacce e insulti social perché dici quello che pensi, un po’ lo metti in conto, ma mai arriveresti a immaginare che in una sera estiva davanti alla porta di casa e ti trovi due squadristi che mentre ti insultano tentano di accoltellarti. È successo il primo agosto scorso. La notizia è circolata velocemente grazie agli amici Sentinelli di Milano che hanno diffuso immediatamente la notizia mentre ero ancora nella notte nella caserma dei Carabinieri, che ringrazio, perché sono accorsi immediatamente e mi hanno sostenuto moralmente e lo continuano a fare. Ne hanno parlato i telegiornali, i giornali cartacei e web.  E ho ricevuto la vicinanza e la solidarietà di politici, colleghi giornalisti e tanti migliaia di cittadini.

Da Verona che è la città dove sono nato il quasi silenzio. La stampa della mia città ha liquidato la notizia in poche righe e nessun messaggio mi è arrivato dalla “società civile” scaligera. Sotto l’articolo nella pagina web del giornale della mia città frasi di scherno, esultanza e reiterare gravi minacce che sono al vaglio degli inquirenti.

Ora mi si invita a cantare (visto che sono anche un cantautore) per una serata di beneficenza (è da tempo che mi avevano invitato per l’esattezza), la causa è nobile e in ogni caso la sosterrò. Non parteciperò alla manifestazione però. Perché quando un giornalista viene aggredito per metterlo a tacere, la volgare indifferenza della tua città fa male quanto la lama. Al buio si possono cantare canzoni d’amore, ma quando il buio nasconde il silenzio complice, io canterei su quel palco solo Bella Ciao e temo che non verrei capito.

Verona per ora per me non è più “una città per cantare”.

Sono stato fortemente aiutato a scrivere queste parole da Maurizio Merlotti uno dei responsabili dei Sentinelli di Milano perché a scrivere certe cose provo dolore, la mano mi trema e mi mancano le parole”.

Enrico Nascimbeni e Maurizio Merlotti

Foto: a destra, in alto, Enrico Nascimbeni vittima dell’agguato intimidatorio un mese fa; in basso, il Teatro Romano a Verona, dove avrebbe dovuto esibirsi il 5 settembre.