Vive a Londra, ha 38 anni e nel suo studio di architettura progetta architetture civili ma soprattutto strutture commerciali per le più famose catene di fashion, luxury e food inglesi e non solo.
Ma la storia di Antonio Merlin, uno dei tanti giovani “fuggiti” all’estero in cerca di fama e gloria, inizia a Cerea o meglio al ‘Silva-Ricci’ di Legnago dove frequenta e si diploma all’Istituto per geometri.
Dopodiché decide di iscriversi alla facoltà di architettura:
«Avevo scelto il Politecnico di Milano perché ero convinto che fosse il più prestigioso in quanto le iscrizioni erano a numero chiuso e si doveva superare un esame per esserne iscritto».
Poi mentre si stava laureando ebbe la possibilità di entrare nel prestigioso studio di architettura di Jacopo Gardella, figlio del famoso Ignazio Gardella, uno più grandi architetti del nostro secolo.
Antonio si laurea e rimane nello studio ancora qualche anno, poi avverte il bisogno di internazionalizzarsi di più, di confrontarsi con i nuovi movimenti dell’architettura europea, e anche di appropriarsi della lingua inglese divenuta fondamentale nella comunicazione mondiale: «Così a 26 anni decido di partire, con approvazione della mia famiglia, per Londra, una decisione che cambierà la mia vita.
I primi sei mesi sono stati veramente duri, alternavo lo studio della lingua a brevi esperienze lavorative in piccoli studi».
Poi la svolta, oltre all’iscrizione all’albo inglese della Royal Institute of British Architects (RIBA), Antonio riesce ad entrare nello studio GLS Architects dapprima come collaboratore e successivamente come associato allo studio: «Capivo che quella poteva essere la svolta, da quel momento sarebbe iniziata la mia carriera nell’architettura londinese. Cinque anni durò il mio rapporto con lo studio GLS, un rapporto che modificò radicalmente la mia vita professionale.
Ma non solo professionale, dato che in quel periodo Antonio, nell’entourage dello studio, conosce Irene che poi diventerà sua moglie e sarà lei a realizzare il progetto più bello, un bambino: Luca.
Ancora una volta, però, sentivo la necessità di rimettermi in gioco, mi sentivo pronto per il grande salto: aprire uno studio di architettura tutto mio, nel cuore della city, e così feci. Nel gennaio del 2012 aprii i battenti in Hornsey Rd 1, 465c , ADMerlin Design Studio questo il nome che avevo scelto.
Il passo successivo fu la collaborazione con istituzioni commerciali tra le più importanti di Londra quali Selfridges, The Liberty Building, John Lewis e Harrods, per lo sviluppo di progetti commerciali. Parliamo di brand primari europei della moda, del lusso e della ristorazione. Sono circa una decina quelli che ora lo studio gestisce.
Confessa che non tornerebbe in Italia per lavoro, due mondi troppo diversi, anche se il suo cuore lo porta, quando può, nella sua terra d’origine, nella Bassa Veronese, dove rivede gli amici e i paesaggi con i campi di grano e di tabacco: «Il mio paese natale, Cerea, è sempre nel mio cuore ma Londra è nella mia mente, lì ho conosciuto mia moglie, è nato mio figlio, mi sono realizzato io».
Ha portato la creatività italiana nella città più cosmopolita d’Europa, ma se chiedi all’architetto Antonio Merlin se oggi può dire “di avercela fatta” ti risponde di “no”, che c’è sempre qualcosa di diverso, di nuovo , di importate ancora da fare e nuovi traguardi da raggiungere per cui non ti puoi fermare a quello che hai già fatto.
«Anche se qualificato e quotato, il mio è ancora uno piccolo studio d’architettura, con tutti i problemi e le difficoltà piccoli e grandi che hanno tutti i professionisti o gli imprenditori. Ciò nonostante, ogni giorno ci rimbocchiamo le maniche e lottiamo per realizzare i nostri sogni e anche quelli dei nostri clienti, e spesso ci riusciamo».
Foto: a sinistra, alcuni dei brand più famosi di Londra con cui collabora ADMerlin Design Studio; a destra Antonio Merlin, 38 anni, oggi può ritenersi tra gli architetti affermati londinesi.
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