La vicenda è dell’aprile di quest’anno. Siamo a Nogara. La banca è Mps. Il cliente è un imprenditore in pensione.
In due momenti diversi aveva investito oltre mezzo milione di euro presso l’agenzia di Nogara di banca Monte Paschi di Siena ex Banca Agricola Mantovana, per la precisione 525mila euro, ma quando si è presentato per riscuoterli non c’erani più. Spariti.
Sul conto nemmeno un centesimo.
L’istituto di credito prende tempo e all’imprenditore 79enne, cliente dell’istituto di credito da anni – chiede di pazientare per capire cosa può essere accaduto. Ma la risposta tarda ad arrivare, mentre lui di quei soldi ha bisogno immediatamente – questo il racconto del cronista della Gazzetta di Mantova – Per cui si rivolge a uno studio legale di Mantova che alla banca lancia un ultimatum: entro cinque giorni i soldi devono tornare sul conto di deposito. Ma non accade. E allora parte la denuncia per appropriazione indebita aggravata. In primis per l’impiegata, che ha gestito l’operazione e poi per chi potrebbe aver avuto a che fare con la sparizione dei fondi. La domanda è: come può mezzo milione di euro svanire senza lasciare traccia?
A quel punto l’imprenditore, su consiglio del suo avvocato, si rivolge ai carabinieri di Nogara e denuncia l’impiegata che ha gestito la pratica. Impiegata che nel frattempo è sparita. I colleghi della banca la indicano come una persona molto problematica e stressata.
La vicenda è approdata sul tavolo della procura di Verona che sta indagando.
Intanto in questi giorni sono emersi altri casi accertati e la truffa ai danni dei risparmiatori, clienti della filiale Monte Paschi di Siena a Nogara, si sta allargando a macchia d’olio e le denunce, per ora, hanno portato l’entità degli ammanchi a oltre un milione di euro.
Foro: in alto, una delle sedi di Mps; in basso immagini di repertorio.