A Legnago scoppia la polemica sugli orti urbani. Il Comune ha proposto di trasformare tre aree verdi incolte – due di proprietà Ater, a Casette e Porto, e una comunale a Terranegra – in orti urbani da assegnare a cittadini, associazioni e comitati di quartiere. L’obiettivo: recuperare spazi abbandonati, promuovere il verde urbano e offrire benefici sociali.

Il progetto, presentato dai gruppi consiliari Lega e Lista Danieli, con Luca Falamischia, Roberto Danieli, Cesare Canoso, Maurizio De Lorenzi e Paolo Rizzini, ha ottenuto il sostegno del sindaco Paolo Longhi (FdI). Secondo i promotori, l’intervento avrebbe un costo contenuto, intorno ai 30mila euro totali.

Ma Ater Verona, proprietaria di due delle aree, ha reagito duramente. Il presidente Matteo Mattuzzi ha criticato il Comune per aver annunciato pubblicamente l’iniziativa senza un confronto preventivo. Ha spiegato che le aree individuate sono già coinvolte in procedure di verifica patrimoniale e non possono essere impegnate in nuovi progetti.

In particolare, per la zona di Casette è in corso un importante piano di riqualificazione edilizia da 17 milioni di euro, già inserito nel Programma nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) e in attesa di eventuale rifinanziamento nel 2026.

Mattuzzi ha concluso esprimendo rammarico per la gestione della vicenda e ha invitato l’amministrazione a cercare soluzioni condivise prima di creare aspettative nei cittadini.

 

 

Foto: a sinistra, l’area di Porto di ATER tra le vie Mascagni e Barbieri con il terreno individuato per gli orti urbani A destra dall’alto, Paolo Longhi, Roberto Danieli e Matteo Mattuzzi.

Copyright © 2025 | Il Nuovo Giornale | Tutti i diritti Riservati.