Che a Legnago l’atmosfera sia tutt’altro che tranquilla non è una novità. Le polemiche si rincorrono in Consiglio comunale, i fari cadono nelle piscine e le proteste arrivano anche dal mondo del calcio locale. Eppure, Paolo Longhi non si scompone. Il sindaco affronta tutto con lo stile che lo contraddistingue: ironico, tagliente quando serve, ma senza sottrarsi alle responsabilità.

«Guai se mancassero le polemiche, sono l’unica cosa che più è sterile più si riproduce», esordisce con sarcasmo, riferendosi alle recenti accuse delle minoranze sul nuovo regolamento consiliare.
«Il Presidente Danieli è bravissimo anche nel suo nuovo ruolo e del resto la deliberazione è stata affidata a lui per la relazione all’aula ma è condivisa da tutta la nostra maggioranza, da me per primo.
»

Sulla questione dei tempi contingentati in Consiglio, il sindaco rivendica una scelta che coinvolge tutti, non solo l’opposizione: «Intanto i tempi sono contingentati per tutti, quindi anche per me, per gli assessori e per i consiglieri di tutte le fazioni. Ma se qualche anima pia si prendesse la briga di leggere il nuovo regolamento anziché scrivere sui social post lagnosi di ciò che non si conosce, scoprirebbe che la limitazione per gli interventi dei consiglieri è ora ‘di norma’ di cinque minuti; l’espressione ‘di norma’ è fondamentale per offrire al Presidente e alla conferenza dei capigruppo l’opportunità di concedere un minutaggio maggiore per la discussione di temi più rilevanti.»

Tentando di fare l’avvocato della sua maggioranza, con un pizzico di autoironia aggiunge: «L’avvocato di sé stesso ha un fesso per cliente ma mi sembra evidente che sui temi del bilancio o su altre questioni delicate l’intervento potrà essere più ampio, mentre è assurdo – ed è accaduto – spendere ore a trattare questioni come i corsi dei vigili per lo spray al peperoncino

Non manca un passaggio sulla vicenda più grave delle ultime settimane: la caduta di un faro nella piscina comunale, che ha sfiorato un bambino.
«Sì, un fatto molto grave. Purtroppo l’ottimo è nemico del buono e il contratto col gestore, al quale sono attribuite tutte le manutenzioni sugli impianti, è fin troppo vantaggioso per il Comune, giacché se al concessionario cala il fatturato e vede aumentare le bollette, finisce per cercare di risparmiare sulle manutenzioni.
Con le nostre risorse cercheremo quindi di sostituire, e quindi non semplicemente di manutentare, la caldaia, i serramenti e, se riusciamo, anche l’impianto di aerazione. Ma è evidente che a fronte di questi investimenti che determineranno un risparmio sui costi energetici, il gestore potrà e dovrà fare molto meglio.
Quello che non perdono a me stesso è rimboccarsi le maniche solo quando si manifestano dei problemi, per pura buona sorte non irreparabili. So che non basta ma ribadisco le mie scuse a tutti i nuotatori e in particolare alla famiglia del bambino colpito.
»

Come se non bastasse, è arrivata anche la stoccata del presidente del Legnago Salus, Davide Venturato, che ha lamentato il degrado del campo sportivo Sandrini. Longhi risponde con un’altra delle sue battute al vetriolo: “L’amico Davide Venturato mi perdonerà la battuta, ma quest’anno è la prima volta che vedo il Salus all’attacco, purtroppo non della porta avversaria ma di un Comune che garantisce ogni anno l’uso dei terreni di gioco senza pretendere un centesimo, anzi, eroga danari con la convenzione ed investe, per quanto possibile, nelle migliorie dello stadio: soltanto a guardare gli ultimi esborsi il Municipio ha determinato la realizzazione dell’ampliamento dei servizi igienici, la sistemazione del piazzale antistante gli spogliatoi e i lavori per l’eliminazione delle problematiche di black-out nella tribuna principale.
A breve affideremo pure il progetto per la realizzazione di un campo in sintetico.
Certo, la nostra volontà è quella di offrire di più e a tutti, rifondendo la società per talune spese sostenute ed autorizzate ma tutto ciò, come avevamo già detto, sarà possibile solo una volta verificato l’avanzo. Con un po’ di pazienza e di reciproca comprensione possiamo vincere tutti insieme.
»

Il sindaco, in sostanza, difende l’operato della sua amministrazione e ammette le criticità, ma rivendica anche gli interventi già fatti e quelli in programma.

Tornando al caffè del centro, quando si è alzato mi ha lasciato il conto da pagare, poi ho pensato che era giusto così: lui tiene famiglia!

 

 

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