Si è alzato il sipario ieri sera, giovedì 10 aprile, su “Salieri200”, la rassegna dedicata al bicentenario della morte di Antonio Salieri, con un concerto inaugurale che ha regalato al pubblico momenti di grande intensità e commozione.
Nella cornice suggestiva del Teatro Salieri, l’orchestra Frau Musika, diretta dal maestro Andrea Marcon, ha eseguito due capolavori assoluti della musica sacra: il Te Deum del compositore legnaghese e il Requiem in Re minore di Wolfgang Amadeus Mozart.
Accanto all’orchestra – composta da giovani talenti under 30 provenienti da tutto il mondo – il prestigioso Coro del Friuli-Venezia Giulia e un quartetto di voci soliste di caratura internazionale: Jeanne-Marie Lelièvre (soprano), Francesca Ascioti (contralto), Leonardo Cortellazzi (tenore) e José Coca Loza (basso).
Il Te Deum, scritto da Salieri nel 1790 per l’incoronazione di Leopoldo II, ha aperto la serata mettendo in luce la profondità spirituale e la raffinatezza compositiva di un autore troppo a lungo rimasto in ombra. Subito dopo, il Requiem di Mozart – completato da Franz Xaver Süssmayr – ha trasportato il pubblico in una dimensione sospesa tra sacralità e leggenda, chiudendo la serata con un’atmosfera carica di emozione.
L’intento della rassegna non è solo celebrare il suo illustre cittadino Salieri, figura centrale della musica settecentesca e maestro di innumerevoli compositori europei, ma anche restituirgli il giusto riconoscimento storico, liberandolo dai falsi miti legati alla presunta rivalità con Mozart.
Salieri200 proseguirà nei prossimi mesi con un ricco calendario di eventi: concerti, conferenze, masterclass e incontri divulgativi pensati per coinvolgere un pubblico ampio e trasversale, nel segno dell’eredità culturale di un musicista che fu protagonista del suo tempo e testimone di valori universali come la fratellanza e la bellezza della condivisione artistica.
L’appuntamento di ieri ha dimostrato quanto la musica di Antonio Salieri – insieme a quella del suo “rivale” per leggenda – sia ancora viva, attuale e capace di parlare a tutti. La rassegna è solo all’inizio, ma ha già lasciato un’impronta indelebile.
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