Roma, 24 marzo 2025 – Il poeta legnaghese di nascita ma ceretano di adozione Michele Antonio Grigato (nella foto) è stato premiato nella prestigiosa Sala Protomoteca del Campidoglio, vincendo il Premio Letterario Internazionale Le Pietre di Anuaria per la sua silloge inedita nell’opera “Namas-Té”.
Un riconoscimento alla ricerca poetica
Il concorso, che celebra l’eccellenza letteraria a livello internazionale, ha riconosciuto l’opera di Grigato come la migliore nella sezione Silloge, premiandone la capacità di innovare il linguaggio poetico contemporaneo.
La giuria ha sottolineato come Namas-Tè si distingua per la sua ricerca espressiva e filosofica. In un panorama poetico spesso caratterizzato da emozioni libere e non guidate, l’opera di Grigato emerge per il suo rigore formale e la volontà di esplorare nuove forme di comunicazione. Il suo linguaggio, fatto di immagini evocative e accostamenti audaci, punta a una poesia che trascende la semplice parola scritta, trasformandosi in suono e canto, capace di toccare il lettore anche a livello inconscio.
Come spiega lo stesso autore, il cuore della sua poetica è «essere altrove, passare per la ricerca letteraria, spirituale e personale. Meditare per creare il futuro».
Chi è Michele Antonio Grigato
Nato nel 1983 a Legnago, Grigato ha iniziato a scrivere poesia a diciotto anni, affiancando alla scrittura anche la musica, suonando il violoncello dal 2011. Il suo percorso letterario è costellato da pubblicazioni e riconoscimenti, tra cui la selezione di alcune sue poesie per l’Enciclopedia di poesia contemporanea della Fondazione Mario Luzi nel 2015.
Tra le sue opere principali figurano “Una vita macchiata d’inchiostro” (2014), “Clown Words. Il paroliere” (2017) ed “El día de los muertos” (2019). Oltre alla scrittura, Grigato lavora nel settore delle risorse umane e ha frequentato corsi di scrittura creativa, poesia e teatro a Verona.
La vittoria al Premio Le Pietre di Anuaria conferma la sua continua ricerca di nuove forme di espressione e la sua capacità di innovare il linguaggio poetico, portando avanti una visione che unisce arte, filosofia e introspezione.
“Namas tè” significa letteralmente “Mi inchino a te” o “Il mio spirito onora il tuo”. È un saluto molto usato in India, spesso accompagnato dal gesto di unire le mani davanti al petto e inclinare leggermente la testa.
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