A quasi dieci anni di distanza, la giustizia ha chiuso il cerchio su una violenta rapina avvenuta a Megliadino San Fidenzio (PD). Nella mattinata del 27 marzo 2025, i Carabinieri della Stazione di Cologna Veneta, comandati dal maresciallo maggiore Roberto Zanoli, hanno eseguito tre ordini di carcerazione, emessi il 25 marzo dalla Procura della Repubblica di Rovigo, nei confronti di tre soggetti italiani: due uomini di 54 e 52 anni e una donna di 29 anni.

Il colpo: minacciate, legate e abbandonate sul letto

I fatti risalgono alla sera del 16 dicembre 2015, quando la tranquillità di una casa abitata da due anziane sorelle fu sconvolta da una rapina brutale e premeditata. Un gruppo di malviventi, travisati e armati, fece irruzione nell’abitazione con un solo obiettivo: portare via tutto ciò che avesse valore.

I rapinatori minacciarono le due donne, costringendole a obbedire sotto la paura delle armi. Dopo averle legate mani e piedi e costrette a sdraiarsi su un letto, iniziarono a saccheggiare ogni stanza, mettendo tutto a soqquadro. Prelevarono denaro, gioielli e altri oggetti preziosi, per poi fuggire, lasciando le due sorelle immobilizzate e in preda al terrore.

Il colpo di scena: la badante tra i responsabili

La scoperta della rapina avvenne solo diverse ore dopo, quando a liberare le due anziane fu la loro badante, la quale si affrettò a chiamare i soccorsi fingendosi scioccata dall’accaduto. Tuttavia, le successive indagini dei Carabinieri portarono a una scoperta sconcertante: la donna, invece di essere una vittima indiretta, era in realtà una delle menti dietro il colpo.

Grazie a un’attenta ricostruzione degli eventi e all’analisi delle prove raccolte, gli investigatori accertarono che la badante aveva fornito informazioni fondamentali ai complici per pianificare l’irruzione, conoscendo abitudini, orari e persino i punti in cui venivano custoditi i beni di valore.

L’arresto e la condanna

Dopo anni di indagini e procedimenti giudiziari, la giustizia ha finalmente fatto il suo corso. I tre arrestati, una volta espletate le formalità di rito, sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Verona Montorio, dove dovranno scontare una pena di quasi tre anni di reclusione.

 

 

Foto: a sinistra, l’arresto di una badante, foto di repertorio; a destra dall’alto, il maresciallo maggiore Roberto Zanoli comandante a Cologna Veneta e la stazione Colognese.

Copyright © 2025 | Il Nuovo Giornale | Tutti i diritti Riservati.