Un boato di motori e rabbia ha scosso ieri, lunedì 10 marzo, l’area davanti alla Fiera di Verona, dove oltre 70 trattori — provenienti soprattutto dal Basso Veronese, da Nogara, Cerea, Bovolone, ma anche da Pescantina e dall’Est veronese — si sono radunati per protestare contro una situazione agricola definita dai manifestanti “insostenibile”. Con loro, oltre 120 agricoltori, uniti da un’unica richiesta: salvare le aziende agricole, sempre più vicine al baratro.

«Siamo tutti in difficoltà, le banche chiudono i rubinetti, e ormai lavoriamo in perdita», denunciano Giorgio Bissoli e Vanni Stoppato, volti storici di Azione Rurale e membri del comitato Agricoltori Italiani Veneto. I numeri parlano chiaro: secondo la Camera di Commercio, solo nel 2024 hanno chiuso i battenti 707 aziende agricole veronesi. «Negli ultimi due anni — spiegano — abbiamo toccato il fondo: così non si arriva a fine anno».

A pesare sono soprattutto i costi di produzione, che ormai superano i guadagni. «Il grano viene pagato a noi 20 centesimi al chilo, ma il pane arriva a costare 6 euro al chilo», sottolineano Bissoli e Stoppato. E non va meglio per la frutta: «Le mele ci vengono pagate 43 centesimi al chilo, ma per produrle ne spendiamo tra i 47 e i 50 centesimi. Al supermercato, però, il prezzo arriva a 3 o 3,50 euro al chilo. È un problema non solo per noi, ma anche per il consumatore».

Accanto a questo, la concorrenza sleale. «In Italia la produzione di Ogm è vietata, ma l’importazione no. Non siamo contro i prodotti esteri, ma vogliamo che le regole siano le stesse per tutti», insistono. Un’altra criticità riguarda il piano Mattei: «Un tempo, il ristallo dei bovini che arrivavano dalla Francia avveniva in Italia. Ora, invece, vanno nelle aziende italiane in Algeria, dove ci sono agevolazioni».

A peggiorare il quadro, si aggiunge la nuova direttiva green europea, che ridurrà le molecole utilizzabili negli agrofarmaci: «Questi prodotti servono a proteggere le colture. Toglierceli significa lasciarci senza difese, danneggiando sia noi che i consumatori».

Una delegazione di cinque agricoltori ha incontrato il prefetto Demetrio Martino, consegnando un documento che verrà trasmesso ai ministeri dell’Agricoltura, dell’Interno e dell’Ambiente.

«Le nostre aziende stanno andando in malora — concludono i manifestanti — e con loro rischia di crollare un intero settore. Serve un intervento immediato».

 

 

Foto: Vanni Stoppato(con il cappello) e Giorgio Bissoli (al centro tra gli agricoltori), durante la protesta dei trattori davanti alla fiera.

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