Il Green Deal europeo, lanciato dalla Commissione UE a dicembre 2019, nasce con l’obiettivo di trasformare l’Europa nel primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Un piano ambizioso che, dietro la patina ecologista, si è tradotto in una raffica di norme soffocanti per l’industria: limiti sempre più stringenti, costi energetici alle stelle e una burocrazia paralizzante.

A lanciare l’allarme, stavolta, è Alessandro Riello, presidente di Aermec, che ha messo nero su bianco una prospettiva inquietante: se nulla cambierà, l’azienda — un’eccellenza del Veneto — potrebbe aprire uno stabilimento produttivo negli Stati Uniti tra il 2027 e il 2028. Un chiaro segnale di come le imprese italiane siano ormai costrette a guardare oltreconfine per sopravvivere, schiacciate da regolamenti europei sempre più distanti dalla realtà economica.

Non usa mezzi termini Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo: «Da anni denunciamo che il Green Deal non è altro che un suicidio economico mascherato da ambientalismo radicale. Oggi le nostre imprese, da Aermec in poi, iniziano a cedere: delocalizzare all’estero perché l’Europa non è più competitiva è un segnale drammatico, ma Bruxelles continua a perseverare nell’errore. La Commissione, con il Clean Industrial Deal, ha confermato che i target green restano intoccabili, come ribadito dal Commissario europeo per l’economia Valdis Dombrovskis. E mentre l’ambientalismo militante applaude, le nostre fabbriche chiudono».

Borchia è netto: «Il Veneto, terra di lavoro e sacrificio, non può permettersi di vedere le sue imprese fuggire per colpa di una politica ideologica. Servono maggioranze nuove, meno dogmi e più pragmatismo. Bruxelles deve capire che la nostra economia è sull’orlo del baratro».

La frattura tra le esigenze produttive delle aziende e le rigidità imposte dall’Unione Europea si fa sempre più profonda. E il rischio, ora, è che l’esodo industriale si trasformi in un’emorragia impossibile da fermare.

 

 

Foto: da sinistra, Alessandro Riello presidente di Aermec, il Commissario europeo per l’economia Valdis Dombrovskis e Paolo Borchia, capo delegazione della Lega al Parlamento europeo.


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