Un velo di tristezza avvolge il mondo imprenditoriale e sportivo: Fausto Vighini ci ha lasciati. Aveva 91 anni, e se n’è andato all’improvviso, domenica 23 febbraio, come in un sonno lieve dal quale non si è più svegliato, nel silenzio di un pomeriggio all’ospedale di Legnago, dove era stato ricoverato da qualche giorno.
Fausto non era solo un imprenditore. Era un sognatore concreto, un uomo che sapeva trasformare le idee in progetti e i progetti in realtà. La sua storia inizia da un’officina, a Venera di Sanguinetto, dove con passione e dedizione ha gettato le basi di quella che nel 1975 sarebbe diventata Autovighini, la concessionaria Opel che ha segnato un’epoca nel Basso Veronese. Oggi quel sogno continua a vivere, portato avanti dai figli Andrea e Nicola e già arricchito dall’energia dei nipoti: una famiglia, prima ancora che un’azienda.
Giovedì, alle ore 15, la chiesa di Venera accoglierà chiunque vorrà salutarlo per l’ultima volta. Ma la verità è che uomini come Fausto non se ne vanno mai davvero: restano nei cuori di chi li ha conosciuti, nei progetti che hanno costruito, nei sogni che hanno aiutato a far nascere.
Ciao, Fausto. Uomo straordinario, esempio di passione, dedizione e amore per la vita.
La redazione del Nuovo Giornale si strige in un abbraccio alla famiglia.
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