L’Unità Operativa di Urologia del Mater Salutis di Legnago si distingue tra 43 centri italiani per i trattamenti innovativi e un approccio multidisciplinare alla diagnosi e cura del tumore renale.
A Roma la Società Italiana di Urologia (SIU) ha assegnato il Bollino Arancione ai Centri Urologici Italiani SIU che offrono non solo un trattamento d’avanguardia del tumore del rene, ma anche servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura della malattia.
Tra i 43 Centri d’eccellenza italiani, questo riconoscimento di validità biennale è andato all’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’Ospedale Mater Salutis di Legnago, diretta dal Dott. Pierpaolo Curti.
Il progetto
Il progetto Bollino Arancione intende mappare l’attuale offerta nazionale di diagnosi e cura del tumore del rene, una malattia che può presentarsi in modo estremamente eterogeneo, da forme clinicamente non significative a casi aggressivi che possono portare alla morte del paziente anche in pochi mesi. L’incidenza del tumore al rene aumenta di pari passo con l’età: il picco si verifica nella fascia d’età compresa tra 60 e 70 anni, colpendo gli uomini con frequenza doppia rispetto alle donne.
Le diverse fasi
Al riconoscimento del Bollino Arancione si arriva attraverso tre fasi:
la somministrazione e la compilazione di una survey ai Direttori dei Centri urologici SIU;
l’analisi dei risultati da parte del Board SIU che ha determinato la mappatura dei centri che rispettano i criteri del Bollino Arancione;
la consegna dell’attestato in un convegno a Roma.
Il riconoscimento è stato attribuito in base a una serie di criteri minimi, in termini di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi al paziente con tumore del rene, valutati da un Board SIU che ha coinvolto anche radiologi, anatomo-patologi e oncologi, nello spirito di un approccio multidisciplinare e sulla base delle migliori evidenze scientifiche e delle più recenti Linee Guida Internazionali.
Il commento del Dott. Curti
«All’Ospedale di Legnago, ogni anno seguiamo circa 100 pazienti affetti da tumore del rene – spiega il Direttore Dott. Curti che ha all’attivo oltre 500 interventi per questa patologia -. Una parte di questi pazienti riceve un trattamento chirurgico che nella maggior parte dei casi è conservativo, ovvero comprende la sola asportazione della massa neoplastica e la conservazione della porzione residua di rene sano, utilizzando sia tecniche tradizionali che procedure mininvasive laparoscopiche.
Altri pazienti, che per vari motivi non possono essere operati o che hanno già subito un intervento, vengono trattati con terapie mediche, chemio o immunoterapiche.
Altri ancora vengono seguiti nel loro percorso di follow-up periodico dopo aver subito il trattamento principale. Si tratta pertanto – aggiunge il Dott. Curti – di un lavoro di equipe, che coinvolge specialisti di varie discipline e Unità Operative quali radiologi, anatomo-patologi, urologi, oncologi e medici della Medicina Nucleare.
Il Bollino Arancione è un riconoscimento a tutti loro, alla loro professionalità e dedizione; un attestato, dunque, da estendere idealmente all’Ospedale di Legnago e all’Azienda ULSS 9 Scaligera».
Foto: da sinistra il prof. Vincenzo Ficarra, a destra il Dott. Pierpaolo Curti.
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