Questa sera, dopo la Santa Messa della notte di Natale, sarà inaugurato nella chiesa parrocchiale San Lorenzo di Minerbe l’atteso presepe artistico. Questa nuova edizione della Natività, realizzata dai presepisti storici minerbesi, sarà considerata probabilmente tra le opere più belle e coinvolgenti create per il Natale.
Si tratta di un presepe monumentale, affascinante curato nei minimi dettagli e ricco di effetti scenografici.
La sua realizzazione ha richiesto, come sempre, numerose ore di lavoro sottratte al tempo familiare da questo collaudato gruppo di circa dieci volontari, supportato quest’anno dall’entrata di un nuovo membro.
Sono artisti, che ingiustamente vogliono rimanere anonimi, e che da anni sono gratificati solo dagli applausi e dai complimenti dei visitatori, ma sono loro i protagonisti, oltre l’opera, della messa in scena di questo evento natalizio.
«I lavori in chiesa – affermano i componenti del gruppo – sono iniziati a settembre, ma già alcuni mesi prima ci erano riuniti per progettare e calcolare i materiali necessari. Due, e a volte anche tre sere a settimana, il presepe ha cominciato a prendere forma; quest’anno, in continuità con l’anno dedicato alla nascita del presepio voluto da San Francesco, lo abbiamo arricchito con una porta che simboleggia l’apertura della Porta Santa per l’inizio del Giubileo e dell’Anno Santo 2025».
La Porta Santa a San Pietro sarà aperta proprio il giorno di Natale da Papa Francesco.
«Quest’anno, – affermano i presepisti, – vogliamo richiamare l’attenzione dei visitatori sul vero e profondo significato del Natale, un’occasione per tutti i cristiani del mondo per rinnovare e rinvigorire la propria fede, alla luce del Bambino che nasce, affinché apra i loro cuori all’Amore e alla Pace».
Per questo motivo hanno fatto proprio il messaggio lanciato dal poeta romano Trilussa, che immagina Gesù mentre osserva i preparativi per il presepe, e recita così:
Er presepio
“Ve ringrazio de core, brava gente, pè ‘sti presepi che me preparate, ma che li fate a fa? Si poi vodiate, si de st’amore nun capite gnente.
Pé st’amore so nato e ce so morto, da secoli lo spargo da la croce, ma la parola mia pare na voce sperduta ner deserto senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente, cerca sempre de fallo più sfarzoso, però cia er core freddo e indifferente e nun capisce che senza l’amore è cianfrusaja che nun cià valore”.
Il presepe sarà visitabile fino all’ultima domenica di gennaio.
Foto: il presepe allestito nella chiesa parrocchiale di Minerbe con la Natività e la Porta Santa.
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