L’ultima fase dei lavori è partita. Altri sette milioni e mezzo di euro di investimento per creare un sistema acquedottistico innovativo e strategico nell’ultima parte della provincia veronese dove l’acqua di rete ancora non c’era. Un tassello fondamentale per lo sviluppo futuro del territorio e di un sistema complesso di opere che nel tempo e con altri importanti investimenti arriverà a collegare oltre 35 comuni con una portata fino a mille litri al secondo.

Iniziati nel pieno del periodo covid, i lavori interesseranno in quest’ultimo stralcio i comuni di Nogara, Gazzo Veronese ed Erbè. Dodici i chilometri di condotte da realizzare, alcune nuove interconnessioni e almeno 500 potenziali nuovi allacciamenti nel territorio di Nogara, con la rete che si estenderà fino alle porte del comune di Gazzo Veronese.

Presenti al sopralluogo del primo dei nuovi cantieri avviati, nel comune di Erbè, il presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli, il vice, Stefano De Pietri e i sindaci di Nogara e Gazzo, Flavio Pasini e Stefano Negrini.

«Prelevare acqua di qualità da fonti alternative e realizzare nuovi sistemi interconnessi tra loro è la miglior soluzione per risolvere i problemi in territori che presentano falde compromesse, in questo caso per la presenza di inquinanti naturali, come arsenico, ferro, ammoniaca e manganese» spiega Mantovanelli. «Con i primi due stralci abbiamo già ottenuto dei miglioramenti, sia sotto il profilo della sicurezza, che dell’efficienza del servizio.
Ora con quest’ultima fase dei lavori andremo a completare tutta la parte della distribuzione a Nogara, aree finora prive del servizio idrico e le interconnessioni che permetteranno un’efficienza migliore anche nei comuni vicini».

«Si avvia alla fase conclusiva un’opera che garantirà l’estensione di un servizio fondamentale per ogni cittadino come l’accesso all’acqua dell’acquedotto. Il comune di Nogara da sempre è impegnato a tutelare questo bene primario, ne sono esempio le iniziative che abbiamo intrapreso con altri comuni per proteggere il territorio della pianura da insediamenti che potrebbero rappresentare in futuro una potenziale minaccia per le nostre acque» il commento di Flavio Pasini, sindaco del comune di Nogarae Presidente della Provincia. «Ringrazio il Presidente di Acque Veronesi, il suo staff e tutti i tecnici per il lavoro fatto fino ad oggi, con l’auspicio che i cantieri di questo stralcio possano procedere nei tempi stabiliti».

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Gazzo, Stefano Negrini e dal vicepresidente di Acque Veronesi Stefano De Pietri: «Per il territorio uno svolta epocale» spiega Negrini. «Tocchiamo con mano i progressi di un progetto partito da lontanissimo, che ha richiesto investimenti molto importanti, come poche volte era successo per la pianura veronese e che in questi ultimi anni grazie ad un lavoro di squadra sta vedendo la luce. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma poter disporre in futuro di acqua controllata e di qualità per un territorio come il nostro che ha sempre sofferto di criticità nelle falde è un vero e proprio salto di qualità».
«La realizzazione di questo progetto è una conferma di quanto Acque Veronesi sia a disposizione dei sindaci e delle comunità e operi con una visione complessiva e strategica per gli sviluppi del territorio» conclude De Pietri. «Queste nuove infrastrutture porteranno benefici in particolare ai comuni di Nogara e Gazzo, ma sono state già pensate per essere un tassello fondamentale di un sistema di acquedotti più ampio che in futuro migliorerà sempre di più il servizio nella pianura veronese».

Circa diecimila gli abitanti interessanti dal miglioramento del servizio idrico. Da 100 a 400 i diametri delle nuove condotte, tutte in ghisa. Entro due anni il termine dei lavori.

 

 

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