Continua anche fuori dalle mura del consiglio comunale la diatriba tra il consigliere comunale di minoranza Damiano Ambrosini e il sindaco Paolo Longhi, accusato da quest’ultimo di ostilità e di volere in pratica “menare zizania” tra lui e il presidente del consiglio Roberto Danieli e la stessa Lega nella vicenda del nuovo commissariato di Polizia di Stato.

«I tentativi del centrosinistra, capitanato dal Cardinale Ambrosini, di aprire una breccia nell’ipotizzata divisione tra me e il presidente del Consiglio Roberto Danieli, – aveva affermato il sindaco Paolo Longhi – in particolare sul progetto della sede del commissariato di Polizia di Stato, sono stati respinti al mittente».

Il Cardinale non ci sta a questa versione del “va tutto ben” e rincara la dose scomunicando e sconfessando la tesi longhiana.

«La narrazione del sindaco Longhi secondo cui tutto va bene e che è stato fallito l’assalto alla diligenza del centrodestra da parte del centrosinistra capitanato da me (secondo il Sindaco), dimostra che non ha capito niente». –

Ad alimentare la polemica, nel caso se ne sentisse la mancanza, è il Cardinale all’anagrafe Damiano Ambrosini, consigliere di minoranza del Comune di Legnago – «Perché la nostra richiesta di un consiglio straordinario sulla questione commissariato è nata per far emergere in maniera chiara quello che Longhi aveva sbandierato a inizio agosto davanti al Questore e al Presidente della Provincia e cioè, che il nuovo commissariato sarebbe stato fatto a San Pietro, ma ha dovuto fare marcia indietro proprio perché Danieli e la Lega si sono messi di traverso e gli hanno detto “no, là non si fa” , dimostrando, quindi, di non contare nulla se non chiede il consenso degli altri.
«Questo – conclude il consigliere – è solo il primo di altri episodi che succederanno e che dimostreranno come il sindaco non è autonomo completamente, ma deve fare i conti con alleati di peso e quindi il nostro obiettivo è pienamente riuscito.
Se si vuole avere un’idea di quello che succederà a Legnago, le parole del Sindaco non contano molto, contano per i selfie e i giochetti. Ma per le cose di sostanza, sia a livello istituzionale e sia a livello imprenditoriale, bisogna parlare con altri.
Così come quell’imprenditore che si è trovato con la sua manifestazione d’interesse per San Pietro, dalla sera alla mattina, veniva cancellata e adesso la faccenda invece si riaprirà ancora, forse.
Noi saremo lì ad attendere il prossimo momento in cui il decisionismo longhiano della serie “vorrei fare tutto ma non posso” emergerà in tutta la sua debolezza».

Sono iniziati i tempi supplementari.

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