Il “campo largo” di Matteo Renzi non riscuote consenso. L’entrata nel centrosinistra “allargato”, ossia l’alleanza che ruota attorno al Partito Democratico e al Movimento 5 Stelle, provoca il mal di pancia a molti renziani di Italia Viva.

Così, sabato 14 settembre, nella sala Verde del Caffè Pedrocchi a Padova, ex dirigenti regionali e provinciali insieme ad amministratori locali hanno annunciato la loro uscita da Italia Viva e l’adesione al progetto Orizzonti Liberali di Luigi Marattin, presentato alla Camera dei Deputati il 9 settembre.

Nasce “Orizzonti Liberali” Veneto 

«La nostra è stata una scelta sofferta» – spiegano dal nuovo direttivo nato a Padova – «dopo 5 anni di lavoro sul territorio a sostegno di un progetto politico in cui abbiamo creduto e ci siamo impegnati. Non è stato facile lasciare le nostre comunità, ma risultava ancor più difficile abbandonare le nostre idee e valori. Dopo le elezioni europee, siamo passati in pochi giorni da “Terzo nome per il terzo polo” a “Abbiamo scelto di entrare nel campo largo” o, meglio, “No ai veti, sì ai voti“, fino a “Supporto a tutti i livelli ai candidati di coalizione“. Potremmo dire: “Una mattina mi son svegliato e ho trovato…“».

Questa decisione, presa dal leader di Italia Viva Matteo Renzi senza alcun confronto con i dirigenti locali e gli iscritti, è avvenuta nonostante le richiesta provenienti da diverse parti, anche attraverso documenti firmati da oltre 300 dirigenti del partito e più di 100 giovani della scuola di formazione politica. Ultimamente, questo cambio di linea è stato ulteriormente confermato dalla convocazione dell’Assemblea nazionale per il 28 settembre, ricevuta venerdì 13 settembre.

«Noi tutti – sottolinea la presidente provinciale di Iv, Valeria Pernice – oggi, più che dichiarare un addio, che, vista la risposta del campo larghissimo all’ingresso di Iv e Matteo Renzi, potrebbe essere un arrivederci, siamo qui per annunciare che, anche nel nostro splendido, produttivo e laborioso Veneto, prende vita e forma il progetto “Orizzonti Liberali”, presentato con Luigi Marattin alla Camera il 9 settembre. Questo progetto vuole, insieme ad altri soggetti, costruire un centro liberale, democratico e concreto, capace di offrire agli italiani una proposta seria e duratura che risponda a una domanda reale nel nostro Paese.

Dai dati delle ultime elezioni politiche e europee, siamo convinti che questa domanda esista e non è riducendo l’offerta, appiattendosi in uno dei due poli, che si possa rispondere; l’unico effetto certo è l’aumento del bipolarismo».

Alle ultime europee, il 60% degli elettori non ha espresso il proprio voto: ha annullato la scheda elettorale, messo la scheda senza indicazioni o, peggio, non è andato a votare. L’indicazione è chiara: non si sentono rappresentati dall’attuale offerta politica.

«Siamo convinti – continua il nuovo direttivo – che la crescente polarizzazione politica stia dividendo e disorientando i cittadini, che sempre di più non trovano soluzioni concrete ai loro problemi, allontanandosi dalla partecipazione politica attiva e passiva, e aumentando l’astensione. È un fenomeno ben noto a chi opera sui territori: le posizioni estreme e gli scontri continui fra fazioni opposte contribuiscono a una visione distorta della realtà, rendendo difficile trovare soluzioni condivise. Crediamo fermamente che il dialogo e non lo scontro debba tornare al centro della politica. Solo con un approccio equilibrato e coerente, capace di ascoltare e rispondere alle diverse esigenze della società, possiamo affrontare in modo costruttivo le sfide del nostro tempo.

Sui temi come quello dell’autonomia regionale, noi veneti lo sappiamo bene, è cruciale adottare un dialogo aperto e pragmatico, senza preclusioni ideologiche. Possiamo lavorare insieme per soluzioni che rispettino le esigenze locali, senza compromettere l’unità nazionale. Ci mettiamo cuore, coraggio, testa e competenze, determinati a proseguire, portando tra le persone, tra le cittadine e cittadini, tra le amministratrici e amministratori, che più di altri necessitano di proposte, strumenti e soluzioni serie, realizzabili, non di bandiere da sventolare. A soluzioni confuse, rispondiamo con proposte chiare.

Orizzonti Liberali sarà un punto di riferimento per tutti i moderati, liberali e democratici veneti che non si ritrovano nel finto bipolarismo odierno. Vogliamo costruire una politica che ascolti i territori, si avvicini alle persone e riporti il dialogo al centro. La dichiarata funzione strumentale di Orizzonti Liberali come soggetto facilitatore di un progetto più ampio non deve trarre in inganno: Orizzonti Liberali è un soggetto politico operativo che intende radicarsi nei territori e dotarsi di un’organizzazione tale da porsi come interlocutore per le altre forze politiche e per le amministrazioni pubbliche, anche a livello locale».

L’uscita da Italia Viva

In questa ottica e con questi obiettivi, nasce Orizzonti Liberali Veneto, con le sue articolazioni nelle sette province venete.Tra i dirigenti di Italia Viva del Veneto che annunciano le proprie dimissioni, troviamo il veronese Francesco Squassabia (membro del comitato nazionale di Iv), la presidente provinciale di Iv Valeria Pernice – insieme all’intera cabina di regia provinciale – il presidente cittadino Patrizio Del Prete, il presidente zonale e consigliere comunale di Nogara Walter Ambrosi, e la consigliera comunale di San Pietro Incariano Mariafrancesca Salzani.

A Treviso, abbandonano Italia Viva il presidente zonale Stefano Battistella, il consigliere comunale di Conegliano Stefano Dugone, membro dell’assemblea regionale di Iv, e i membri della cabina di regia provinciale Beppe Mauro – già assessore nel capoluogo – Annamaria Scrufari, Giulia Fantuzzi ed Edda Perdicaro.

Anche Sonia Mondin, consigliere comunale a Cavaso del Tomba, lascia Italia Viva. A Padova, dice addio alla formazione la presidente cittadina Michela Mainardi, insieme all’intera cabina di regia cittadina e a parte di quella provinciale. Si dimettono dai loro posti nell’assemblea regionale di Iv il padovano Fabrizio Bonatti, il veneziano Fausto Da Ronche, il vicentino Denis Foffano, il bellunese Gaetano Rizzo – già coordinatore provinciale di Iv – il trevigiano Jacopo Lodde – anch’egli già coordinatore provinciale di Iv – e i veronesi Alessio Pelizzaro, Martina Morello e Michele Masin, già consigliere comunale a Legnago.

«Con Orizzonti Liberali si apre quindi un cantiere politico, partendo dall’analisi di che Italia abbiamo e di che Italia vogliamo per i prossimi 30 anni, e di che Veneto abbiamo e di che Veneto vogliamo per i prossimi 30 anni» – commenta Luigi Marattin. «Come già detto, si tratta di un percorso costituente per la creazione di un nuovo partito liberal-democratico e riformatore. È fondamentale accogliere nuovi compagni di viaggio – alcuni dei quali sono già stati trovati – per costruire in questi tre anni restanti di legislatura un partito in grado di presentarsi agli elettori italiani con un’idea di società basata su competenze, merito, meritocrazia, pari opportunità e un atlantismo senza riserve, lontano dalle ideologie di destra e sinistra. Crediamo che un partito del genere, che l’Italia attualmente manca, possa essere creato, senza dimenticare i territori, le amministrazioni locali e le prossime elezioni regionali venete.»

Ma c’è chi rimane con Renzi.

Tuttavia, non tutti i membri veneti di Iv hanno deciso di abbandonare la nave di Matteo Renzi, come Davide Bendinelli, sindaco di Garda e parlamentare renziano oltre che segretario regionale di Iv, già eletto nelle file di Forza Italia, che però assicura «Io non ho intenzione di lasciare Italia Viva o di aderire a Orizzonti Liberali. Tanto meno di tornare in Forza Italia come qualcuno vorrebbe».

Ma anche l’ex sindaco di Legnago, Clara Scapin conferma la sua fedeltà al progetto politico di Renzi.
«Rimango con Renzi, perché credo che dopo la conclusione del progetto terzo polo, sancita definitivamente sfortunatamente con le europee, e questo a causa di Calenda, non ci sia più tempo e spazio per ricostruirlo, almeno per ora. Renzi ha ragione anche questa volta, e per primo ha capito che se non si vuole essere ininfluenti, e si crede sia possibile contribuire a promuovere idee europeiste e progressiste in una coalizione ampia di centrosinistra, è necessario dialogare e superare le divergenze per costruire un centrosinistra progressista capace di governare il Paese. Con me, altri veronesi ritengono che questa sia attualmente la soluzione migliore per il bene del Paese e ci dispiace che alcuni non abbiano compreso le necessità della situazione politica nazionale e internazionale. Speriamo comunque di ritrovarci, poiché col tempo capiranno che è la scelta giusta. Molti cittadini oggi non possono sostenere un centro frantumato e pensano quindi al voto utile; se Iv sarà parte di una coalizione con un progetto di governo, potrà recuperare voti, inclusi quelli di molti delusi o indecisi, poiché le idee progressiste e centriste non devono rimanere isolate, ma devono rientrare in un progetto più ampio. Pertanto, ritengo Renzi ancora una volta un politico capace e lungimirante.»

 

 

Foto: da sinistra, il deputato di Iv Luigi Marattin e l’ex sindaco di Legnago Clara Scapin, li divide il campo largo 


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