Il liceo Cotta di Legnago, sotto la guida del docente di lettere Stefani Vicentini, ha promosso per venerdì 4 ottobre, alle ore 10.45, un convegno presso l’aula magna di Porto, per onorare la figura storica di Giacomo Matteotti, parlamentare socialista e simbolo dell’antifascismo, nel centenario della sua tragica scomparsa (1885-1924).
L’incontro con gli studenti delle classi quinte, intitolato “L’esempio di Matteotti. Il cuore libero della vera politica”, vedrà come relatori i docenti di storia Maria Lodovica Mutterle, direttrice della Casa Museo Matteotti di Fratta Polesine, Federico Melotto, direttore della Fondazione Fioroni di Legnago, e Stefano Quaglia, dirigente scolastico e già Provveditore agli Studi di Verona.
Interverrà, ospite speciale, il giornalista del Corriere della Sera e scrittore Marzio Breda, che parteciperà al dibattito presentando il suo libro “Il nemico di Mussolini. Matteotti, storia di un eroe dimenticato”, edito da Solferino e co-autore con Stefano Caretti.
Il libro di Marzio Breda “Il nemico di Mussolini. Matteotti, storia di un eroe dimenticato”.
L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 – scrive l’autore – segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo.
Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine.
Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica. E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il Duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti.
A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».
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