Una tre giorni da record per Soave, la perla dell’est veronese, che nel fine settimana appena passato ha celebrato la 96^ edizione della Festa dell’uva, la quale, tra le altre cose, detiene il record di più antica d’Italia.
L’evento promosso dalla Pro Loco di Soave guidata da Giorgio Lecca ha registrato oltre 15.000 presenze nella tre giorni, con un numero di visitatori che ha superato le 7.000 unità nella giornata di domenica 15 settembre.

Come il tempo favorevole, dopo un avvio del weekend non esattamente da fine estate, nella giornata domenicale turisti stranieri e visitatori delle località vicine si sono riversati nel borgo, preparato a festa per valorizzare l’eccellenza locale.
E proprio l’uva Garganega è stata la regina dell’evento, il quale come di consueto si è caratterizzato per la presenza di numerosi figuranti in abiti contadini, per lo spazio riservato alla tradizione, con il grande fruttaio di appassimento allestito sotto Porta Verona, all’ombra delle mura medievali, e per la celeberrima fontana del vino bianco, dalla quale, per la gioia soprattutto dei turisti stranieri, sgorga ininterrottamente il prelibato nettare.

Ospite d’onore della giornata l’atleta soavese Elisa Molinarolo, olimpionica di salto con l’asta, alla quale è stato affidato il compito di premiare le eccellenze offerte dai tanti produttori che ogni anno, sotto le insegne della Coldiretti, gareggiano per aggiudicarsi il premio per la migliore uva Garganega.
Numerose le autorità presenti, a partire dai dieci sindaci dei Comuni limitrofi a Soave che anche quest’anno hanno voluto dimostrare la loro amicizia al borgo murato.
Tra questi anche il sindaco di Belfiore Alessio Albertini, il quale ha sottolineato – «l’importanza di Soave come attrattore turistico per l’intero est veronese, alla luce di nuove sinergie che stanno nascendo per dare risalto a questa intera porzione della provincia scaligera».

Nutrita la pattuglia dei consiglieri regionali, con la presenza di Filippo Rigo, Stefano Valdegamberi, Enrico Corsi ed Alberto Bozza, i quali, unanimemente, hanno sottolineato l’importanza che la DOC soavese riveste nei mercati esteri, quale portabandiera del made in italy nel mondo.

E sono proprio i numeri della produzione che testimoniano di questa importante denominazione a dimostrare il ruolo che essa riveste in Italia e in oltre 65 paesi nel mondo.
Come ha ricordato il sindaco di Soave, Matteo Pressi, – «grazie al lavoro di quasi 3.000 agricoltori, ogni anno ben 6.500 ettari vitati consentono di produrre 47 milioni di bottiglie, l’85% delle quali è oggetto di esportazione nel mondo.
Diventano il biglietto da visita per far conoscere non solo il contenuto della bottiglia, ma anche il territorio, sotto il profilo enoturistico, nel quale questo vino nasce».

Un concetto, quello della riconoscibilità del Soave anche all’estero ribadito anche dal presidente della Provincia di Verona, Flavio Pasini, anch’esso presente a Soave, per omaggiare il prodotto ma anche, come sottolineato dal presidente – «per l’amicizia che mi lega a Soave e alla sua amministrazione comunale».

Numeri da record, quindi, sia per la produzione di quest’anno, la quale preannuncia un’annata molto buona, sia per l’affluenza nel borgo durante i giorni di festa., per la gioia di un intero comparto, quello dell’enoturismo, che nell’est veronese ed in particolare a Soave, sta vivendo un momento particolarmente favorevole.

 

 

 

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