Bisognerà attendere fino alla fine del mese, dopo la pausa ferragostana degli uffici giudiziari, per poter accedere agli atti relativi alle indagini della Procura avviate dopo la denuncia contro ignoti da parte del sindaco di Bovolone, Orfeo Pozzani, per le diffamazioni pubblicate su un volantino distribuito in città.
La sospensione
A seguito di ciò, l’assessore Emanuele De Santis, risultato indagato per il fatto, è stato sospeso dall’incarico lo scorso 8 agosto. La consultazione degli atti giudiziari emersi dalle indagini condotte da Carabinieri, Polizia e Procura rappresenta un passaggio cruciale per comprendere quali prove siano a carico di De Santis e giustifichino la sua iscrizione nel registro degli indagati. Solo successivamente si potrà delineare la linea di condotta del Sindaco: se la sospensione in Giunta diventerà definitiva o sarà ritirata, e come invece l’Assessore intenderà operare per confutare l’accusa ascrittagli.
Dopo quanto accaduto, Pozzani ha convocato una riunione di maggioranza in Comune, informando il consigliere Emanuele De Santis della sospensione delle sue deleghe a Cultura e Politiche giovanili in quanto sotto indagine. Le deleghe sono state trasferite all’assessore Silvia Trarivi, mentre il Sindaco ha mantenuto per sé quelle ai Sistemi informatici e alla Comunicazione istituzionale.
Il volantino
Tutto è cominciato con un volantino affisso in paese all’inizio di giugno, il quale accusava il sindaco Orfeo Pozzani di non aver chiesto l’aspettativa e di continuare a lavorare per Acque Veronesi. Secondo il moderno Pasquino bovolonese, autore dello scritto firmato “Cittadini per la legalità“, questa scelta non sarebbe stata vantaggiosa e corretta per la società che gestisce le risorse idriche nei comuni della provincia veronese.
Le accuse
Nella sezione riguardante la dichiarazione dei redditi, si evidenzia che il sindaco percepisce un reddito annuo da lavoro dipendente di 47.351 euro, al quale nel 2022 si è aggiunta l’indennità di sindaco di ulteriori 20.847 euro, per un totale di 68.198 euro. La scelta di Pozzani di non ricoprire il ruolo di primo cittadino a tempo pieno è stata messa sotto accusa, con calcoli dettagliati: «È evidente – recita il volantino – che con la situazione attuale di lavoratore dipendente non in aspettativa, il beneficio per le tasche di Pozzani ammonta a 26.504 euro». In aggiunta, il volantino segnala che «il Sindaco ha usufruito di 580 ore di permessi retribuiti per un ammontare annuo di 14.817 euro, somma versata dal Comune a favore di Acque Veronesi». Per questo motivo, il Pasquino bovolonese richiede al nuovo Cda della società consortile di «far rispettare la normativa vigente sugli incarichi politici e di verificare se la mansione lavorativa e il curriculum vitae giustifichino un compenso annuo di 47.351 euro».
Il sindaco
Pozzani respinge categoricamente tutte le illazioni: «Quando una copia del volantino è arrivata in azienda, non le ho dato peso. Abbiamo effettuato le necessarie verifiche e risultava tutto in regola. Poi, il 18 giugno, ho notato che c’erano gli stessi volantini nei pressi di piazzale Scipioni (dove sono presenti anche le telecamere) e mi sono rivolto al mio avvocato per sporgere denuncia. Una cosa è l’attacco sul piano politico, un’altra è colpire l’uomo e la sua professione».
L’Assessore
«Il Sindaco mi ha ritirato le deleghe dopo un fatto in cui mi si accusa di essere sospettato, senza la dimostrazione di alcuna prova in mio possesso, di averlo calunniato attraverso un volantino che avrei scritto, stampato e diffuso nel centro di Bovolone all’inizio di giugno. Il Sindaco ha anche affermato che mi avrebbe reintegrato se avessi dimostrato la mia innocenza, cosa che intendo fare, poiché mi considero completamente estraneo alla vicenda».
I Cittadini
Alla fine, i cittadini sui social si interrogano: «Chi ha commesso l’errore? Il sindaco per aver reso pubblica la situazione, troppo in fretta e prima di esaminare le prove? Oppure l’assessore per l’ingenuità, se confermata, di assumere il ruolo di Pasquino di Bovolone nel divulgare presunte malefatte attraverso volantini? Oppure esiste una terza opzione: chi è o chi sono i “Cittadini per la legalità” che lanciato il sasso nascondono la mano?». Di sicuro non c’è un vincitore.
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