Il segretario provinciale della Lega di Verona Paolo Borchia conferma alla fine il suo seggio al Parlamento Europeo. Dopo più di tre settimane dalle elezioni dell’8 e 9 giugno, e quindi più di 20 giorni di incertezza, è arrivata la conferma della rielezione, che era legata alla scelta della circoscrizione per Roberto Vannacci.

Il generale era stato inserito nelle liste della Lega di tutta Italia, in varie circoscrizioni, dove ha ottenuto migliaia di preferenze.

Nella circoscrizione Nord-Orientale Vannacci è risultato il più votato con oltre 142mila preferenze, Anna Maria Cisint seconda con 43mila e Paolo Borchia terzo a 23.560. Tuttavia, i posti per la Lega nel Nord-Est sono solo due: per questo la scelta della circoscrizione per il generale Vannacci era fondamentale. Alla fine quella scelta è stata – come previsto – quella Nord-Occidentale (dove aveva ottenuto 186.966 preferenze), lasciando fuori dai giochi Angelo Ciocca, primo degli esclusi con 38.768 preferenze.

«Provo un senso di responsabilità e soddisfazione per la riconferma al Parlamento europeo: un risultato non scontato in termini di riscontro sul territorio, nonostante il contesto complicato di questa tornata elettorale», dichiara Borchia. «Nella scorsa legislatura credo di aver svolto un mandato propositivo, mettendo il massimo impegno. L’obiettivo è di migliorare ulteriormente nei prossimi 5 anni, portando risposte e risultati tangibili ai territori che rappresento. Sono pronto fin da ora a ricominciare per un Nord-est protagonista in Europa».

Continua l’eurodeputato della Lega, che a Bruxelles fa parte del gruppo Identità e Democrazia: «Chi ha malgovernato l’Europa finora ha preparato una spartizione delle poltrone che non tiene conto della volontà popolare. È impensabile che altri 5 anni di accordi tra popolari e sinistre portino i risultati che la gente chiede; l’unico collante è la voglia di escludere le forze che chiedono un’Europa diversa. A me e alla Lega aspettano altri anni di dure battaglie: nutro forte preoccupazione per l’andamento demografico, che inevitabilmente influisce sulla tenuta dei sistemi pensionistici, specialmente in Italia. È necessario risolvere la questione della produttività e della competitività, altrimenti gli stipendi non aumenteranno. Non solo, c’è un Green deal da riscrivere: sì alla sostenibilità ma con meno divieti, che favoriscono altri paesi come la Cina, e più libertà di impresa. Infine, massima attenzione per fermare la criminalizzazione dell’agricoltura, siamo e saremo sempre dalla parte dei nostri agricoltori. Ora tocca mettersi all’opera, non vedo l’ora di ricominciare».

Soddisfatto anche il collega di partito e consigliere regionale Filippo Rigo: «A lui, unico rappresentante veneto della Lega in questo importante organo dell’Unione Europea, e a tutto il suo staff vanno le più sincere congratulazioni mie e di tutto il gruppo».

«Nei cinque anni precedenti, Borchia si è impegnato incessantemente per il Veneto e in particolare per il Veronese, fornendo il massimo sostegno alle amministrazioni locali, alle associazioni di categoria e ai nostri cittadini. Le numerose preferenze ricevute sono il giusto premio per la dedizione e l’impegno dimostrati da lui. A questa soddisfazione aggiungiamo gli auguri per le prossime, importanti battaglie a vantaggio dei nostri territori» ha concluso Rigo.

Gli altri due veronesi eletti a Bruxelles sono Daniele Polato di Fratelli d’Italia e Flavio Tosi di Forza Italia. È stata eletta anche Cristina Guarda per Alleanza Verdi e Sinistra, vicentina.

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