È trascorso un mese dalla notte tra il 16 e il 17 maggio, durante la quale una vasta area della regione Veneto è stata colpita da avverse condizioni meteorologiche.
Le intense piogge, che hanno raggiunto i 200 mm in quattro ore in alcune zone della provincia di Verona, hanno provocato danni e allagamenti in numerose località.

Tra queste, nel versante orientale veronese, il comune maggiormente danneggiato è risultato essere Soave.
Nel territorio di questa località, si sono verificate 11 frane, mentre le abitazioni colpite dagli allagamenti ha superato le 170 unità.
In alcune zone, l’acqua ha inondato solo i garage e i seminterrati, ma i danni più gravi si sono verificati nei quartieri di Cengelle, Poggio e S. Matteo, dove le abitazioni al piano terra sono state allagate, causando danni significativi ai mobili, agli elettrodomestici e agli interni delle case.

Non bisogna sottovalutare neppure il numero di veicoli danneggiati a causa dell’acqua che ha compromesso le parti meccaniche.
Le attività produttive non sono state risparmiate, con danni milionari subiti da una rinomata cantina con sede nel quartiere San Matteo.

I cittadini di Soave hanno prontamente reagito, ripulendo le aree allagate e fangose e smaltendo i beni danneggiati grazie all’assistenza offerta dal Comune.
Sebbene l’emergenza sia ormai alle spalle, i danni economici provocati dalle forti piogge restano attuali e rilevanti.

Il sindaco di Soave, Matteo Pressi, (nella foto) evidenzia che i danni sono considerevoli: «I danni al patrimonio pubblico sfiorano i 700.000 euro, mentre per quello privato, in base a una stima approssimativa, superiamo il milione di euro».

Tuttavia, a un mese dagli eventi, non si hanno notizie riguardo alla disponibilità del governo di destinare fondi in sostegno agli enti locali e alle famiglie colpite. Per questo motivo, il sindaco di Soave ha scritto direttamente al ministro per la Protezione Civile, Sebastiano Musumeci, responsabile per la gestione delle emergenze di natura meteorologica.

«Sono profondamente preoccupato per il silenzio calcolato riguardante la situazione nella nostra zona», – ha sottolineato il sindaco, – «poiché molte famiglie non hanno la possibilità, se non indebitandosi, di riparare le proprie case. Ancora più preoccupante è la mancanza di risorse per gli enti locali. Senza un sostegno significativo da parte del governo, non saremo in grado di realizzare le opere cruciali per proteggere il territorio, aumentando il rischio di affrontare in futuro situazioni simili a quelle di un mese fa».

Il sindaco di Soave ha lanciato un appello al governo, chiedendo anche procedure accelerate, simili a quelle della gestione commissariale, per l’esecuzione di interventi volti alla sicurezza idraulica del territorio. Infine, c’è un sentimento di amarezza espresso dal sindaco, il quale ha sottolineato: «Si parla molto dei campi Flegrei, un problema sicuramente rilevante, mentre noi siamo trascurati. Non chiedo che si trascurino i problemi altrui a nostro favore, ma semplicemente un trattamento equo» – ha concluso Pressi.

 

 

 

Copyright © 2024| Il Nuovo Giornale | Tutti i diritti Riservati.