Antonino Ennio Parrinello era un dottore stimato a Legnago per la sua professionalità e umanità ma non tutti sanno che era anche un appassionato archeologo, durante gli anni dal 1960 al 1969 fu inviato dal ministero degli Esteri italiano come primario dell’ospedale di Taiz, nello Yemen.
Durante questa permanenza, condusse importanti ricerche archeologiche che furono citate e pubblicate su riviste accademiche nazionali ed internazionali.

Ora il tesoro archeologico di Antonino Ennio Parrinello, che fu primario dell’ospedale di Legnago e fondatore del reparto di Malattie Infettive, scomparso nel 2018, rimarrà per sempre a Legnago.
Grazie alla famiglia Parrinello, in particolare al figlio Pier Lorenzo, testimonianze della sua attività archeologica nello Yemen sono state donate martedì scorso al Museo della Fondazione Fioroni presenti alla consegna il direttore Federico Melotto e il presidente Luigi Tin.

 

Il dottor Antonino Ennio Parrinello nello Yemen 

Il figlio, Pier Lorenzo Parrinello, ha offerto generosamente anche i taccuini e i diari di suo padre al museo per arricchire le conoscenze sulla sua opera. «Questi reperti – ha commentato – non possono essere considerati un possesso di famiglia, ma come patrimonio dell’umanità da restituire come bene museale. L’archeologia dovrebbe essere un ponte tra le culture e contribuire allo scambio e alla pace».

I preziosi reperti lapidei che sono stati accolti dalla Fondazione Fioroni, dimostrano la sensibilità dei privati cittadini a preservare il patrimonio artistico e culturale della comunità. Parrinello ha condotto scavi archeologici, supportato dall’autorizzazione delle autorità yemenite e con l’aiuto del professor Giovanni Garbini e dell’asciatore d’Italia Gualtiero Benardelli.

I resti lapidei con iscrizioni e rilievi figurativi sono attribuiti al periodo del Regno di Saba, intorno al 1000 a.C. e a quello successivo.
Questi reperti unici sono parte di un tesoro scoperto e conservato fino alla morte da Parrinello, in un secondo tempo saranno esposti alla Fondazione Fioroni per la visione e lo studio pubblico.

 

 

 


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