Lui si autodefinisce così, un ribelle autonomo, perché le sue scelte le ha sempre fatte in totale autonomia, per l’appunto, talvolta controcorrente e infischiandosene di critiche e scoraggiamenti vari.
L’ultima trovata di Riccardo Pasetto ? Piazzare due pale eoliche nei piazzali della sua azienda, la Tech.pa. di Villafontana di Bovolone, dove produce sistemi robotizzati per il confezionamento industriale di prodotti alimentare ed è leader nel settore.

Uno dei suoi pallini, ormai da diversi anni, è sempre stato quello di arrivare al soddisfacimento totale del fabbisogno energetico della sua azienda (10.000 metri quadrati complessivi coperti con oltre 100 persone occupate) ricorrendo solo all’energia alternativa, rigettando di fatto il ricorso al combustibile fossile.
In sostanza, grazie a un poderoso sistema di immagazzinamento, tutta l’energia prodotta dalle pale eoliche, dalla geotermia (in azienda sono presenti ben 125 pozzi che attingono dal sottosuolo l’acqua necessaria per raffreddare e riscaldare gli ambienti per poi essere reimmessa sotto terra in maniera completamente pulita) e del fotovoltaico (energia prodotta dai pannelli sul tetto), viene via via “smistata” a seconda della capacità prodotta e del fabbisogno richiesto dall’azienda.

Un investimento, quello nell’eolico, che in pratica chiude il ciclo energetico che Pasetto desiderava da tempo e che rappresenta probabilmente un modello unico nella pianura padana.
«Se si vuole si può» dice l’imprenditore, «limitare o abbandonare del tutto il ricorso al combustibile fossile e io lo sto dimostrando. I primi dati sono incredibili: nei primi giorni di installazione, le pale hanno prodotto 4,5 megawatt, un risultato che ha stupito gli stessi impiantisti.
Quanto alle critiche, non me ne curo più di tanto. Mi limito a dire che è sempre meglio fare rabbia e invidia piuttosto che compassione. In ogni caso, chiunque voglia venire qui a vedere e a toccare con mano questa realtà, è il benvenuto, basta che ci chiami e le nostre porte saranno aperte».

 

 

 

Crediti: testo e immagini di Stefano Cantiero giornalista e content creator di ‘Ti porto io’.

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