Giovedì 15 Febbraio ore 20.30, la Commissione Pari Opportunità di Legnago in collaborazione con la Fondazione Fioroni, organizzano la presentazione del libro della psicologa Franca Consorte, “Principesse, cavalieri. Orchi e vittime”, dialogherà per l’occasione con l’autrice, Federico Melotto.
L’iniziativa, all’indomani di San Valentino, vuole affrontare ‘il tema dell’amore malato ma anche il problema della violenza di genere con un’attenzione particolare
al punto di vista maschile. Gli uomini rispettosi saranno i protagonisti, coloro che ogni giorno vivono e lavorano rispettando le donne e promuovendo una cultura della parità e della non violenza.
«Nell’esperienza maturata in vent’anni di supporto alle vittime di violenza, prima come psicologa del Telefono Rosa – Verona, poi come co-fondatrice e referente CEAV di Legnago dal 2018 al 2022 e infine come referente dell’associazione ANTEAS-Punto Famiglia dell’area violenza, a volte mi sono sentita impotente nell’affrontare questa problematica, allo stesso tempo però ho sempre pensato che dovevo cercare altrove, non potevo più dare solo aiuto, ma dovevo far qualcosa per contrastare la cultura del maltrattamento nelle relazioni amorose. – spiega l’autrice e psicologa Franca Consorte – Così, anche ispirata da un pensiero di Alda Merini “..non cerco qualcuno che mi curi, ma voglio qualcuno che non mi ferisca più…” ho iniziato a scrivere questo breve saggio. La violenza non è follia, ma un gesto compiuto per affermare un potere, una prevaricazione sull’altro, è una esaltazione della forza, del controllo su un “oggetto” considerato ad uso esclusivo. Ritengo che, per fermare tutto questo 0è indispensabile avvicinare anche quegli uomini che sanno “fermarsi prima”, che sanno liberarsi del tiranno che purtroppo ha intaccato per molti anni il genere maschile e ne ha influenzato la personalità, questo tiranno ha un nome, si chiama “mascolinità tossica”. Queste considerazioni mi hanno portato a raccogliere le testimonianze delle donne che sono cadute nella “rete del principe” che si trasforma in orco, dopo averle ammaliate e fatte sentire principesse.
Nel saggio, i racconti degli abusi sono commentati con delle riflessioni che insegnano a capire quali possono essere i segnali da non sottovalutare e quali comportamenti agire quando si capisce che qualcosa non va nel modo giusto…
Penso che tutto questo non basti se non raggiungiamo anche coloro che diventano “orchi”, per questo nel libro riporto anche il percorso che ho svolto con un gruppo di uomini che ho identificato come “uomini giusti” perché sono coloro che ci stanno vicino tutti i giorni, che ci rispettano, che condividono con le donne i percorsi di vita. Oggi credo che la vera sfida per contrastare la violenza sia proprio partire da loro, da coloro che non hanno oltrepassato la linea rossa della violenza e che ci possono aiutare a capire la visione maschile del problema.
Il progetto che ho chiamato “Fermati prima”, si è svolto attraverso sedute di focus group nei quali sono stati approfonditi alcuni temi legati alla rabbia, al rispetto e ai cambiamenti culturali e sociali. Ne sono emersi spunti interessanti dai quali partire per diffondere una cultura del rispetto, che porti a liberarsi dal tiranno degli stereotipi sia maschili che femminili, perché possono diventare pericolosi per entrambi, non stimolano al dialogo, portano alla prevaricazione e alla violenza.
Con il mio saggio desidero comunicare che per superare la cultura della sopraffazione è importante cambiare l’approccio e allontanarsi da un’ottica interpretativa esclusiva di genere: “maschi contro femmine”, perché è solo con la collaborazione, l’ascolto e il riconoscimento delle diversità che si può iniziare un percorso di rispetto reciproco».
«Come Commissione – afferma Caterina Stella, presidente della Commissione Pari Opportunità di Legnago – abbiamo voluto presentare il saggio della dottoressa Consorte per invitare la cittadinanza a riflettere sul motivo di tanta violenza nei confronti delle donne attraverso i racconti delle vittime ma anche le opinioni degli uomini “giusti”. Crediamo infatti che il problema possa essere contrastato solo con la consapevolezza e l’impegno di tutti, donne e uomini insieme, disposti a portare avanti quei valori e quei principi che purtroppo ancora oggi si perdono nelle diverse storie di abusi, maltrattamenti, violenze e femminicidi che riportano quotidianamente i mass media.
Contro quella che ormai è diventata una vera e propria emergenza sociale, è necessaria una rivoluzione culturale, che parta dagli adulti ma che sappia arrivare ai più giovani, spesso testimoni e purtroppo a volte anche emulatori di gesti deplorevoli.
Ricordo che l’ingresso è libero e verrà lasciato ampio spazio per il dibattito: la volontà è quella di stimolare il pubblico a proporre spunti e proposte, adatte a diffondere una cultura del rispetto e della non violenza».
«Ringrazio la psicologa, Franca Consorte per aver accettato il nostro invito, – conclude la consigliera comunale con delega alle Pari Opportunità, Nadia Zanini – sono certa che la sua enorme esperienza oltre che il suo saggio, possano essere preziosi per i lettori, un’opportunità per tutti per riflettere e non rimanere indifferenti davanti a un problema sempre più grave».