Sui Cpr, Centri di permanenza per i rimpatri dei migranti, filtra ogni giorno dal Governo una ipotesi diversa creando un fronte di opposizione, trasversale politicamente, con crepe anche all’interno degli stessi partiti.
Emblematico il caso di Legnago dove gli esponenti di Fratelli d’Italia Longhi e Cavedo hanno proposto di istituire nella capitale della Pianura veronese un Cpr che potrebbe essere nell’ex caserma Rebora o in un immobile comunale nella frazione di Torretta.
Proposta che non ha trovato sostegno neppure all’interno della stessa maggioranza di centrodestra legnaghese ne tantomeno nella segreteria provinciale meloniana e che ha dato al Pd l’occasione di un nuovo attacco: «Hanno trovato il gelo non solo da parte del loro sindaco Lorenzetti ma anche dal coordinatore provinciale del loro partito Maschio per non parlare del governatore Zaia» – affermano il segretario provinciale del Pd Franco Bonfante e la segretaria del Circolo Pd di Legnago Luigina Zappon. «I Cpr portano degrado e insicurezza per le comunità che li ospitano perché sono stati trasformati in centri di detenzione a tempo indefinito a causa dell’assenza di accordi internazionali con i Paesi di origine che ne favoriscano il rimpatrio». – precisano – «La proposta di incarcerare l’immigrazione è fuori da ogni logica praticabile: all’inizio saranno centinaia e poi arriveranno a migliaia».
Si arriva in questo clima alla conferenza stampa pubblica, organizzata per domani venerdì 22 settembre alle ore 11.30 al Master’s Bar Gelateria di Piazza Garibaldi a Legnago, dallo stesso segretario Bonfante, dal titolo “No al Cpr a Legnago: territorio esposto a grave ed inutile rischio di degrado e insicurezza”.
Oltre a Bonfante saranno della partita Luigina Zappon e i rappresentanti dei Circoli Pd di Villabartolomea, Casaleone, Sanguinetto, Castagnaro, Nogara, Cerea, Bovolone, Oppeano, Zevio, San Giovanni Lupatoto e Minerbe.