Parte la commercializzazione della Mela di Verona, il marchio che scommette sulla valorizzazione del territorio veronese e su quello che può offrire.
Obiettivi di oggi ottenere la certificazione IGP e sviluppare una maggiore e migliore comunicazione del prodotto per ritornare a valorizzare il settore primario di Verona.
È stata presentata ieri mattina la campagna di raccolta e la commercializzazione del frutto scaligero con il nuovo marchio Mela di Verona, organizzata da Associazione Ortofrutta Veneta e Coldiretti Verona.
I numeri diffusi a Prognosfruit
La produzione italiana si prospetta stabile sui dati dell’anno scorso (2.104.125 tonnellate a fronte delle 2.113.000 tonnellate del 2022).
Situazione diversa per i nostri competitors: la congiuntura dovuta al maltempo ha fortemente danneggiato il raccolto in paesi come Polonia (-11%), Austria (-26,2%), Belgio (-14,9%) e Grecia (-33,8%), per una media del -3% sul totale europeo.
Meno ottimismo, invece, a livello regionale con un -25% per il Veneto a causa delle recenti grandinate a fronte del +7% del Trentino e del +4% dell’Alto Adige.
Gli obiettivi di oggi per la mela di Verona
Alla presentazione anche Stefano Faedo, presidente dell’associazione Ortofrutta Veneta – «Nonostante i numeri ridotti, le condizioni meteo si sono rivelate positive per la qualità delle mele perché le temperature miti e gli sbalzi termici tra giorno e notte ne hanno favorito la maturazione ottimale. Le giacenze dell’anno scorso sono praticamente nulle e anche per questo motivo siamo molto ottimisti per la prossima raccolta».
«Oggi siamo qui – ha continuato Faedo – per parlare della vera novità: sappiamo di essere bravi nel nostro lavoro e non ci mancano gli strumenti per produrre frutta di grande valore, a partire dagli impianti antibrina, anticimice e antigrandine, ma spesso non siamo bravi a raccontarlo. Ora con il marchio territoriale abbiamo uno strumento in più».
Il marchio è stato inaugurato per la prima volta il 19 dicembre scorso e negli ultimi mesi ha collezionato vari riscontri positivi dall’estero, sottolineati anche durante la Fruit Logistica a Berlino di febbraio quando ha raccolto richieste da Gran Bretagna e Medio Oriente.
La Mela di Verona
«L’obiettivo è l’IGP per promuovere ancora di più la Mela di Verona sia sul territorio locale ma anche all’estero. Bisogna infatti ricordare che Verona è la culla di produzione ortofrutticola del veneto e non solo. – ha spiegato Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona – E quindi puntare sulla comunicazione in senso lato, a partire dalla nascita del marchio stesso che ne certifica l’eccellenza».
«Ma si tratta di un percorso che è anche di tipo politico, abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile perché la battaglia si gioca prima in regione, per poi arrivare al Ministero», – ha concluso Vantini.
E la collaborazione tra varie realtà è stata sottolineata anche dalla presenza di Antonio Troiani del Gruppo Rossetto: «Dobbiamo ritornare a valorizzare la mela di Verona e per questo motivo abbiamo lavorato per superare il tema acquirente-fornitore, perché il punto in comune che abbiamo tutti è il cliente, ed è il cliente a decretare il successo o l’insuccesso di un prodotto».
Il 47% della produzione della Mela di Verona è nel quadrilatero, Zevio, Ronco all’Adige, Belfiore e Palù.
Infatti, presenti questa mattina anche il sindaco di Zevio, Paola Conti con l’assessore all’agricoltura Nicolò Fraccaro, e l’assessore del comune di Ronco all’Adige, Michela Taietta, che hanno sottolineato l’importanza di riconsiderare le figure degli agricoltori il cui lavoro, negli ultimi anni, è stato messo a rischio da molteplici fattori.
Foto: da sinistra, Alex Vantini, presidente Coldiretti Verona, e Stefano Faedo, Presidente dell’associazione Ortofrutta Veneta