Nella sede della Prefettura a Verona si è svolta la premiazione del concorso “+ Smart -phone on the road”, rivolto alle scuole primarie e secondarie della provincia, con l’obiettivo di sensibilizzare giovani e adulti sui rischi legati all’utilizzo del cellulare e del tablet alla guida dei veicoli.
Organizzato dall’Associazione Verona Strada Sicura, con il patrocinio dell’Ufficio territoriale del Governo e dell’Ufficio Scolastico Territoriale, il concorso ha registrato la partecipazione di 32 classi della provincia.
I ragazzi della 5B indirizzo enogastronomia dell’Istituto professionale di Stato Giuseppe Medici di Legnago, si sono classificati al primo posto nella sezione Scuole secondarie di II grado sbaragliando l’ampia concorrenza grazie alla profonda e toccante canzone “Però fuori piove”, realizzata dagli alunni Marco Crocetti e Tommaso Zanardi, con la preziosa supervisione di tutto il gruppo classe.
Alla premiazione, mercoledì 10 maggio, erano presenti il Prefetto di Verona Donato Giovanni Cafagna, il Questore della provincia di Verona Roberto Massucci, la vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti, l’assessore all’Istruzione e alle Politiche Sociali Orietta Bertolaso e il dirigente scolastico dell’Istituto Medici Stefano Minozzi.
«Sono contenta che l’Istituto Medici abbia saputo distinguersi in questo concorso che aveva come tema la sicurezza stradale, un tema che interessa proprio i giovani che si stanno approcciando alla patente e che devono porre molta attenzione non solo alla propria ma anche all’incolumità altrui», – ha commentato l’assessore Bertolaso. Purtroppo noi genitori non siamo sempre corretti alla guida e i nostri figli alla fine copiano i nostri atteggiamenti. E’ quindi fondamentale che si propongano iniziative come quella organizzata da Verona Strada Sicura».
«A tutti i ragazzi va il plauso più sincero, – ha affermato il dirigente scolastico Minozzi – per aver saputo descrivere con poetica maestria, ma allo stesso tempo in modo crudo e veritiero, la tragicità delle giovani vite stroncate sulle strade, come quelle di Ciano e Chiara, con la vivida speranza che questa innaturale sorte non si verifichi più».