Ieri sera è andato in scena la prima e unica rappresentazione del nuovo allestimento di Prima la musica e poi le parole di Antonio Salieri, proprio al Teatro Salieri di Legnago, la sua città natale.
È un “divertimento teatrale” in un atto, e bisogna dire che divertente lo è stato davvero. E non è da meno anche la storia della sia composizione.
La storia
l’imperatore d’Austria, alla cui cui corte lavorava Salieri e altri musicisti italiani, aveva commissionato uno spettacolo per una festa in giardino.
In quel periodo imperversava la diatriba tra l’opera italiana e quella tedesca, così si decise di allestire due palchi, uno di fronte all’altro, sui quali rappresentare in uno un’opera all’italiana, composta da Salieri, e nell’altro un un’operetta, composta da Mozart. Con il breve tempo a disposizione, entrambi scelsero come soggetto delle loro opere “il teatro”: Mozart compose Der Schauspieldirektor (L’impresario) e Salieri Prima la musica e poi le parole, che racconta proprio della composizione di un’opera in quattro giorni.
L’opera sul palco
Un Poeta (William Hernandez) e un Compositore (Alberto Comes) cercano disperati di mettere insieme pezzi di altre musiche cambiandone le parole per soddisfare la commissione, ma hanno sottovalutato il problema maggiore: Le Primedonne.
Una celebre Diva tragica, Eleonora (Lucrezia Drei) e una giovane Cantante buffa, Tonina (Maria Sardaryan) si alternano in improbabili audizioni per tentare di avere la parte nella nuova opera, con inevitabili momenti comici di intramontabile attualità.
Nella nuova versione messa in scena ieri sera dal gruppo Carta Straccia anche due attori nelle vesti di un Regista (Flavio Capuzzo Dolcetta) e di un Direttore Artistico (Alberto Marcello).
Un successo questa nuova e unica versione di Prima la musica e poi le parole di Antonio Salieri. Un progetto pensato e voluto dal direttore del Teatro Salieri Marco Vinco e poi realizzato con una straordinaria professionalità da interpreti tutti under 35, compresi il Direttore d’Orchestra Leonardo Benini, il Regista Salvatore Sito, lo Scenografo Josephin Capozzi, la Costumista Silvia Lumes e il Light Designer Alessandro Manni.
Una speranza: che questo divertimento teatrale venga replicato quanto prima anche in altri teatri. Lo merita la straordinaria originalità e freschezza dell’opera nonché la maturità dei suoi giovani interpreti.
È senza dubbio la strada giusta per valorizzare giovani talenti e avvicinare le nuove generazioni alla grande musica classica.