L’assemblea dei Sindaci dell’ATO Veronese, formata dai primi cittadini scaligeri, ha approvato il 17 aprile scorso il Codice di autodisciplina.
Ora la palla passa alle 97 Amministrazioni comunali all’interno dell’ambito territoriale ottimale veronese, che devono recepirlo e applicarlo nel proprio territorio.

Il codice di autodisciplina ha l’obiettivo di regolamentare i consumi interni all’amministrazione comunale per un uso consapevole della risorsa idrica. Riporta semplici procedure organizzative che consentono di ridurre gli utilizzi di acqua dell’acquedotto per scopi diversi da quello umano (fontane decorative, irrigazione bordure, campi di calcio, ecc) con l’aggravarsi della severità idrica.
Una condizione, questa, che incide sulla disponibilità di acqua potabile nelle falde.
L’Assemblea ha anche adottato un testo di ordinanza sindacale standard con l’intento di uniformare le norme su tutto il territorio.
I sindaci si sono espressi in termini favorevoli anche sulla possibilità di inasprire le tariffe, ma solo per i consumi domestici molto elevati, oltre i 100 metri cubi all’anno pro capite (ovvero un consumo di 274 litri per abitante al giorno), al fine di tentare di scoraggiare i prelievi eccessivi di acqua potabile che spesso, in questi casi, è utilizzata per scopi impropri.
Quest’ultima proposta sarà oggetto di una specifica decisione, che sarà adottata dai sindaci veronesi nel mese di maggio.

 

Le piogge di questi giorni  non bastano a ricaricare le falde.

«Ognuno deve fare la propria parte: nell’immediato non si può fare molto, oltre che a risparmiare – afferma Bruno Fanton (nella foto), presidente del Consiglio di Bacino dell’ATO Veronese -. Le piogge di questi giorni sono benefiche, ma non bastano a ricaricare le falde. Nell’augurarci una primavera piovigginosa dobbiamo comunque prepararci a consumare di meno, tutti. Chiediamo quindi ad ognuno di diminuire i propri consumi di acqua laddove possibile: poniamoci l’obiettivo personale di diminuire del 10% i nostri consumi di acqua. Una lavatrice a pieno carico, una lavastoviglie a pieno carico, il lavaggio esterno della propria auto una volta sì e una no. Sono tutte azioni che non risolvono la siccità, ma contribuiscono a un uso più consapevole dell’acqua».