Questa mattina presso Piazza San Martino si è svolta la cerimonia di commemorazione del 78° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, con la deposizione della corona in onore dei caduti.
Erano presenti le Associazioni combattentistiche e dell’Arma, le autorità civili e militari e i rappresentanti dell’Anpi Sezione di Legnago e Basso Veronese.
Il corteo, partito dal Municipio, prima di arrivare in Piazza San Martino ha sostato dinanzi al monumento dei martiri della guerra dei Partigiani in Viale dei Caduti, dove dei bambini hanno deposto dei fiori, e successivamente si è,fermato davanti alla Casa di Riposo, dove il Corpo Bandistico “Antonio Salieri” ha suonato per gli ospiti della struttura mentre il sindaco Graziano Lorenzetti entrava per porgere un simbolico saluto a tutti gli ospiti.
«Oggi, 25 aprile, siamo qui per ricordare le vittime italiane della seconda guerra mondiale, che furono circa 500.000 tra soldati e civili ed è giusto dedicare loro questa giornata. – ha commentato il Sindaco dinanzi al Monumento ai Caduti – L’Italia ha pagato a duro prezzo la firma dell’armistizio del settembre del 1943: le rappresaglie tedesche dopo Cassibile furono feroci».
«Poco fa, – ha sottolineato – ci siamo fermati dinanzi al monumento dei martiri della guerra. Un monumento che deve appartenere a tutti, perchè i martiri dei partigiani non avevano un’unica appartenenza politica. Spero che da qui si parta per dare un esempio e lanciare un messaggio alla politica romana che ancora, dopo 80 anni, si perde in bisticci e perde di vista i reali problemi.
Vorrei ricordare la figura del colonnello Giovanni Fincato, ufficiale del Regio esercito, che ha partecipato a due guerre, tre volte medaglia d’argento. Non aveva “quella” appartenenza politica, faceva parte della Resistenza ed è stato trucidato dai tedeschi e gettato nell’Adige nel ’44».
«Quanto a Legnago, – ha concluso – con la seconda guerra mondiale il volto della città è cambiato. Tre linee ferroviarie transitavano sulla città: gli alleati presero di mira Legnago bombardando più e più volte. Cinquemila edifici sono stati danneggiati, pari al 95% del patrimonio edilizio e decine furono i morti.
Tutte le guerre sono sbagliate. Gli eserciti dovrebbero servire per garantire la pace non per fare la guerra».