Vienna, metropolitana blu, fermata Zentralfriedhof. Un strada vuota, un muro, un cartello che indica la fine della municipalità di Vienna.
I documenti assicurano che la salma di Antonio Salieri, il musicista della “Europa riconosciuta”, il compositore che «testimonia l’importanza raggiunta dalla musica italiana del Settecento nel mondo» – disse il presidente Carlo Azeglio Ciampi e che «deve essere riabilitato perché ha dato onore al nostro Paese» – affermò il maestro Riccardo Muti, – è sepolta qui.
Quando morì alle otto di sera del 7 maggio 1825 nella sua casa in Seilergasse, dopo due tentativi di tagliarsi la gola, Salieri venne dapprima tumulato nel cimitero di Matzleinsdorf, e solo successivamente trasportato nel cimitero centrale di Vienna.
E quando morì, a 75 anni, l’anziano Salieri (era nato a Legnago nel 1750) aveva raggiunto l’incarico più prestigioso tra i compositori di corte sotto gli Asburgo: quello di maestro della Cappella di corte. Ed era formalmente in pensione a stipendio pieno da meno di un anno.
Il cimitero
Entrando nel Zentralfriedhof e chiedendo in guardiola una guida delle tombe famose si scopre che il cimitero non dispone di una guida. Allora non rimane che chiedere al custode se sa dove è sepolto Salieri.
Vuoto assoluto. Il musicista italiano? E alla parola musicista tutto cambia … Ah! I musicisti…, e salta fuori una mappa con l’indicazione di dove sono sepolti i grandi del pentagramma.
Si trovano al centro del cimitero, poco oltre la grande chiesa e la spianata dove sono sepolti presidenti della Repubblica austriaca. Qui c’è una piazzetta verde con in mezzo un monumento che ricorda Mozart (non è sepolto qui perché il suo corpo andò disperso).
Tutti intorno ci sono le tombe dei grandi: Beethoven, che fu allievo di Salieri, e poi Brahms, Strauss e tutti gli altri. Ma di Salieri non c’è traccia.
Per fortuna il vecchio usciere che sta a un’altra porta d’entrata del cimitero sa qualcosa di più. Ci sono dei sepolti famosi anche lungo il muro di cinta afferma, proprio dietro la zona degli uffici.
Dunque si passano gli uffici, i bagni, la zona più dimessa, si costeggia il vecchio muro, si supera l’area riservata agli ortodossi e si trovano delle tombe allineate al muro È qui, che tra le altre, scopriamo quella di Salieri.
La tomba
Non un giardinetto davanti, non un cero, non un fiore. Solo una grande pietra sormontata da un piccolo obelisco il cui unico elemento decorativo, una cetra, è abraso. E una lapide con una iscrizione di cui si legge a malapena un nome: “Anton Salieri”. Il resto è cancellato. Ma con un po’ di fatica lo si riesce a ricostruire.
Dice così:
“Anton Salieri, nato il 19-8-1750 morì come K.K. Maestro della Cappella di corte il 7-5-1825. Riposi tranquillo. Gli venga data l’eternità. In eterna armonia è ora immerso il suo spirito. Così come parlava in toni magici, che ora egli sia portato nell’eterno incantesimo”.
La tomba fu rinnovata nel 1846 e successivamente nel 1903.
E così oggi si trova in queste condizioni: isolata, sbiadita, abrasa, dimenticata e con la lapide sbagliata. Essa infatti riporta il nome Anton e non Antonio e la data errata della nascita il 19 agosto e non il 18 agosto. Del luogo di nascita non ci sono tracce se non nelle indicazioni turistiche cartacee e web in cui Salieri sarebbe nato a Legnano e non Legnago.
Visto che Vienna si è sempre opposta al ritorno in patria delle spoglie di Antonio Salieri, allora chi si dovrebbe prendere cura della sua gestione? Il comune di Vienna o l’Istituto italiano di cultura a Vienna? Oppure è il Ministero per gli italiani all’estero che deve occuparsi anche di tenere in ordine le sepolture dei nostri morti celebri in terra straniera?
La lettera del sindaco
Mercoledì scorso, 15 marzo, il sindaco di Legnago Graziano Lorenzetti ha scritto al borgomastro di Vienna Michael Ludwig, all’ambasciatore italiano a Vienna Stefano Beltrame e al direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Vienna Nicola Locatelli, una lettera di invito in occasione dell’anniversario dei 200 anni dalla morte del grande concittadino che saranno ricordati nel 2025.
«Abbiamo ritenuto di intraprendere una relazione con la città di Vienna, – afferma il sindaco Lorenzetti – indirizzando una lettera in cui si evidenzia che si sta avvicinando il duecentesimo anniversario della morte di Antonio Salieri, avvenuta il 7 maggio del 1825. Nella stessa viene sottolineato che sarebbe gradita la partecipazione degli Amministratori ai vari eventi che verranno organizzati. Abbiamo inoltre chiesto alcune attenzioni rivolte alla memoria del Maestro Salieri (nello specifico la correzione di alcuni errori, come il nome di Salieri, della città natale, la data di nascita e una posizione di sepoltura più consona, vicino ai grandi musicisti. Ndr). Ci auguriamo un riscontro positivo da parte del Sindaco della Città di Vienna».