È scontro politico tra l’ Amministrazione Tommasi e il Cda Agsm Aim e sul progetto, stoppato un mese fa, di far acquisire alla controllata Agsm Aim Energia il 35 per cento di Compago srl, società lombarda che si occupa di vendita di energia elettrica e gas.
Il 20 ottobre scorso il Cda della holding Agsm Aim ha revocato al consigliere delegato Stefano Quaglino le deleghe a svolgere operazioni straordinarie, come appunto quella per acquisire, spendendo tra i sette e i dieci milioni come emerso più volte nei giorni scorsi, Compago Srl. Ad acquistarla sarebbe stata Asgm Aim Energia, controllata di Asgm Aim. La quale però, già con contratto preliminare firmato, a un certo punto ha posto dubbi, al punto da far esaminare la questione al Cda della holding formato da Casali, Vanzo, dallo stesso Quaglino, i tre in quota al Comune di Verona, proprietario del 62 per cento, nominati dal sindaco Sboarina due anni fa, e da Gianfranco Vivian, vicepresidente, Fabio Sebastiano e Anna Massaro in quota al Comune di Vicenza, che detiene il 38.
Da qui l’intervento del sindaco di Verona Damiano Tommasi che ha inviato ieri al presidente di Agsm Aim Stefano Casali e alla consigliera di amministrazione Francesca Vanzo la richiesta di dimissioni dalle cariche «avendo constatato la mancanza di relazione, ancor prima che di legame fiduciario nei confronti dell’amministrazione comunale» – dice la nota di Palazzo Barbieri.
La decisione è motivata anche dal fatto che «non è stato tenuto in conto l’invito a sospendere qualsiasi iniziativa e decisione riguardante modifiche o attribuzioni di deleghe e altre operazioni e comunque a non intraprendere iniziative e adottare decisioni non coerenti con gli indirizzi sottesi all’integrazione tra Agsm Aim».
Nell’incontro del 9 novembre, il sindaco aveva manifestato al presidente e ai due consiglieri indicati dall’amministrazione le forti perplessità circa le azioni intraprese a maggioranza dal Consiglio di amministrazione, lamentando la totale assenza di condivisione e informazione, con le notizie pervenute indirettamente o addirittura apprese attraverso gli organi di stampa.
Il presidente Stefano Casali (area Verona Domani-Fratelli d’Italia), il consigliere delegato Stefano Quaglino e la consigliera Francesca Vanzo (area Lega), erano stati convocati da Tommasi per riferire e presentare documentazione «sull’attività svolta a partire dalla loro nomina».
In quell’occasione il sindaco aveva ribadito di presentare una relazione dettagliata e documentata su quanto accaduto, oltre che un formale chiarimento sul significato degli indirizzi alle sei società partecipate e contenuti nella delibera del 20 ottobre, la stessa con la quale erano state revocate le principali deleghe del Consigliere delegato Stefano Quaglino, di designazione veronese, considerato che le spiegazioni rese non erano state esaustive e ancora ad oggi rimangono inevase.
«Assenza di rapporto di fiducia che il sindaco rileva anche nell’ulteriore nota di indirizzo trasmessa da presidente e vicepresidente il 15 novembre alle società partecipate con allegato l’estratto della delibera del Cda del 20 ottobre scorso, in cui venivano invitate a ‘prenderne atto’ e a rivolgersi al presidente e al consigliere delegato in caso di necessità. Ulteriore azione che disattendeva quanto richiesto nella lettera del 7 novembre dal Sindaco» – spiega la nota del Comune.
Pertanto «il sindaco ha chiesto al presidente Casali e alla consigliera Vanzo di fare un passo indietro per ristabilire un clima di serenità e di fiducia all’interno della maggiore società partecipata del Comune di Verona».
Casali respinge la richiesta di dimissioni. Possibile la revoca degli incarichi.
Il presidente Stefano Casali, ha respinto la richiesta formale di dimissioni formulata dl sindaco Damiano Tommasi, così come nei riguardi della consigliera di amministrazione Francesca Vanzo (che respinge a sua volta le dimissioni) a causa del venir meno del legame fiduciario con il Comune scaligero, che controlla con il 61,2% la società.
«Dimissioni? Non se ne parla. Anzi, inopinata e perentoria la richiesta del Comune, che non può in alcun caso essere accolta».
Casali – nominato dalla precedente amministrazione comunale di centrodestra – confuterebbe la ricostruzione fatta da Tommasi, che, sostiene, «non rispecchia assolutamente la realtà dei fatti» e ribadisce la correttezza dell’operato del consiglio di amministrazione, e sua personale, soprattutto alla luce dell’esigenza di fare chiarezza sull’operazione Compago e sul ruolo avuto dall’ingegnere Quaglino».
Quanto al fatto, contestatogli da Tommasi, che il Cda non avrebbe tenuto conto dell’invito a sospendere qualsiasi iniziativa e decisione riguardante modifiche o attribuzioni di deleghe, la posizione di Casali sarebbe quella che il Cda «si è mosso precisamente nel senso indicato dal sindaco».
Dimissioni respinte, dunque. E ora si vedrà la mossa di Tommasi, in primis se revocherà o meno i due, com’è probabile.
Così il Consiglio di amministrazione del Gruppo Agsm Aim
Stefano Casali presidente, Stefano Quaglino consigliere delegato e Francesca Vanzo in quota al Comune di Verona che detiene il 62%. Poi, Gianfranco Vivian, vicepresidente, Fabio Sebastiano e Anna Massaro in quota al Comune di Vicenza, che detiene il 38.
Il cda rimane in carica per il triennio che si concluderà con l’approvazione del bilancio 2023.
Il Gruppo Agsm Aim è a capitale interamente pubblico (61,2% Comune di Verona, 38,8% Comune di Vicenza), ha 1,5 miliardi di euro di ricavi (dati 2019) e duemila dipendenti.
Foto: a sinistra dall’alto, il sindaco di Verona Damiano Tommasi, la consigliera Francesca Vanzo e il consigliere delegato Stefano Quaglino; a destra, il presidente di Agsm Aim Stefano Casali.