Nel 1922 erano le Officine Fratelli Riello a Legnago, nella Bassa Veronese, nate per le riparazioni meccaniche e la produzione di motori, per mano di Pilade, Raffaello e Giuseppe.
Poi, il maggiore dei tre ebbe l’intuizione: una tecnologia di combustione «per portare il calore nelle case della gente e l’energia nei forni del pane», come ricorda François Audo, oggi vice presidente e direttore generale di quella che è attualmente l’azienda di Legnago, leader nei sistemi per il riscaldamento, il condizionamento e l’efficienza energetica all’interno di Carrier Global Corporation, colosso statunitense da 23 miliardi di dollari.|
Un secolo di storia e di successi, passati anche per l’epopea di Carosello con il personaggio di “Unca Dunca”, amato dai bambini degli anni ‘60.
Un anniversario che è stato celebrato mercoledì 29 giugno con un invito alla stampa nella sede legnaghese di via Pilade Riello,7 nella zona industriale di San Pietro.
Un incontro che ha offerto l’occasione per fare il punto sulla transizione energetica in atto e toccare con mano l’intero panorama tecnologico all’avanguardia messo a punto per accompagnare il mercato, in modo graduale, in questo delicato passaggio alla sfida globale della decarbonizzazione in tutti i settori, residenziale, professionale e industriale.
«Repower Eu, il piano messo a punto nel quadro della guerra in Ucraina prevede di non sovvenzionare più le fonti di calore da energia fossili entro il 2025 e di vietare la vendita di caldaie a gas entro il 2029 – sottolinea il general manager Audo – per noi è un cambio epocale da qui al 2050, ma lo stiamo già affrontando e pensiamo anzi di essere pronti, grazie all’innovazione che ha sempre contraddistinto questa azienda, fin dalla rivoluzione attuata da Pilade Riello con l’ideazione del primo bruciatore».
«Oggi a Legnago – spiega Massimo Porretta direttore dello stabilimento legnaghese, che è appena stato completamente rinnovato – se ne producono ogni anno 220.000 per il settore residenziale, 10.000 per il commerciale e 5.000 per l’industriale. Oltre a 440.000 pompe idrauliche e scambiatori di calore».
La sede fattura ogni anno fra 120 e 130 milioni e sviluppa 250.000 ore di lavoro, nell’ambito di una compagine societaria che conta tre poli in Italia, e uno ciascuno in Polonia, Cina e Canada, con 2.000 dipendenti nei vari continenti.
Riello progetta e produce sistemi a pompa di calore, caldaie bruciatori a idrogeno verde, bio combustibile e biogas.
«Volendo sintetizzare – commenta Audo – Le opzioni sono l’elettrico, il biogas e l’idrogeno. Nessuna è in grado di soddisfare tutti i bisogni del mercato, perché nessuno dei tre sistemi sarebbe strutturalmente sufficiente: occorre trovare un bilanciamento. Per noi la transizione sarà ibrida».
Grazie al suo Centro di Ricerca e Sviluppo di Angiari, Riello sta anche sviluppando una nuova generazione di bruciatori più performanti, in grado di funzionare con una percentuale crescente di biocarburanti.
Per favorire questo processo, entro il 2023 sarà aperto un nuovo centro di ricerca di eccellenza a Villasanta, vicino a Monza, con un investimento di 14 milioni di euro e 3.000 metri quadrati di laboratori, in cui lavoreranno 200 ingegneri.
«Il traguardo dei 100 anni è molto importante – aggiunge il vicepresidente e direttore generale – tanto che abbiamo deciso di onorarlo guardando al futuro con questo moto: “Energy for Life”, energia per la vita.
Fra gli obiettivi dei primi 100 anni di Riello, il gruppo Carrier conta di chiudere entro l’anno l’operazione che le consentirà di acquisire la maggioranza nella joint-venture con la giapponese Toshiba».
Foto: a sinistra, François Audo, vice presidente e direttore generale, Carrier Global Comfort Solutions Europe e Riello; a destra, le Officine Fratelli Riello di Pilade, Raffaello e Giuseppe nate nel 1922.