A mettere la parola fine alla querelle tra Legnago Futura, il gruppo di minoranza capitanato in Consiglio comunale da Diego Porfido, e l’Amministrazione di Palazzo de’ Stefani, è stata l’ordinanza della Questura di Verona arrivata nella tarda serata di ieri.
Il tutto era partito dall’ordinanza limitativa firmata dal sindaco Graziano Lorenzetti in base alla nota ricevuta mercoledì 15 giugno dalla Legione Carabinieri Veneto Compagnia di Legnago, in cui si evidenziava che la manifestazione prevista nei giorni 17 e 18 giugno all’interno del Parco cittadino di Legnago, presentava delle problematiche di ordine pubblico non risolvibili in tempi così brevi.

I FATTI
Torna oggi venerdì 17 e domani sabato 18 giugno il “Sound of the river”, il festival giunto quest’anno alla terza edizione, che attira ogni anno migliaia di appassionati di musica da tutta la Pianura veronese e non solo, per vivere un’intensa maratona di divertimento. L’evento che doveva svolgersi inizialmente nella suggestiva cornice del Parco comunale di Legnago, è stato dirottato al Centro Archeologico e in parte modificato da parte della Legione Carabinieri Veneto Compagnia di Legnago, che in una nota ufficiale al sindaco evidenziava che la manifestazione Sound of the River 3 si caratterizza per un potenziale rischio per la gestione dell’ordine pubblico.

L’ORDINANZA
Di conseguenza l’Amministrazione comunale emetteva con una Ordinanza sindacale il divieto di vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche nonché di utilizzo di vetro e lattine in occasione della manifestazione.
Non solo, ma in accordo con gli organizzatori e le autorità di sicurezza, spostava la location dell’evento dal Parco cittadino, (area aperta e incontrollabile), al Cory’s Museum del museo archeologico di Legnago in Via Fermi 10 confermando da parte degli organizzatori tutte le band e gli eventi di contorno previsti.

LA REAZIONE
«Legnago non è un paese per giovani», intitolava sui social Legnago Futura rappresentata da Silvia Baraldi, Stella Bonini, Michele Masin e Diego Porfido – «Cosa deve ancora subire Legnago per capire l’inadeguatezza politica e l’incapacità amministrativa che oggi ci rappresenta.
Fermasi all’affermazione che «il sindaco ha dovuto eseguire una richiesta dei carabinieri» è semplicemente ridicolo.
Cosa ha provato a fare il Sindaco per permettere che l’evento si svolgesse regolarmente? Nulla.
E che cosa differenzia questo evento dai molteplici altri eventi che si vedranno a Legnago o che si stanno regolarmente svolgendo in altre città, e che non si dica che il problema è “lo spazio aperto del Parco” fanno ridere. – scrivono i Futuristi.
[…]Come Legnago Futura stiamo valutando una iniziativa a sostegno dell’associazione.
Oggi si è chiusa una delle pagine piu’ tristi per Legnago, pagina che ha un nome e un cognome “Graziano Lorenzetti Sindaco”.
Massima vicinanza all’associazione Sound Vito, è un peccato che per una Amministrazione così si perda l’occasione di una birretta insieme a della buona musica.
E’ proprio il caso di dirlo. Ci si perde in un bicchiere d’acqua.
Tutto questo a poche ore dall’evento dopo mesi e mesi di lavoro e soldi investiti».

LA RISPOSTA
«Niente di più falso che “Legnago non sia una città per i giovani” – spiega il sindaco Lorenzetti – Il tutto nasce da una serie di situazioni sfavorevoli, inizialmente sulla location della golena dell’Adige il Genio civile non ha rilasciato l’autorizzazione per l’evento, allora si è pensato di dirottare sul Parco che è una gestione comunale ma nel momento che è arrivata la richiesta per la messa in sicurezza, i Carabinieri visti, però, i tempi ristretti si sono allarmati, anche in funzione degli ultimi fatti di cronaca, e ci hanno spinto ad emettere l’ordinanza con i vari divieti, per non eliminare l’evento.
Per evitare poi che potessero sorgere problemi ulteriori per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente, in quanto il Parco è un’area aperta non delimitata, si è scelto di svolgere la manifestazione all’interno dell’area del Centro Archeologico in quanto è già autorizzata per promuovere eventi simili.
La nostra proposta, – conclude il sindaco – comunque è di proporre agli organizzatori un nuovo evento, non improvvisando all’ultimo momento, ma coordinandoci per tempo, anche con le forze dell’ordine per organizzare la security e la location.
A conferma che l’Amministrazione si è comportata nell’unica maniera possibile nel rispetto delle leggi e della sicurezza, è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri anche l’ordinanza della Questura di Verona a conferma».