Non ci sta il sindaco Graziano Lorenzetti alle critiche rivoltegli da Giacomo Segantini, presidente della sezione cittadina dell’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia, e dal segretario dei circolo del Partito Democratico di Legnago Massimo Castellani, sul mancato saluto al monumento dei partigiani durante il percorso della manifestazione indetta dall’Amministrazione per lunedì 25 aprile, nel 77° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, che prevede il tradizionale corteo che dal municipio raggiungerà il sacrario dedicato ai caduti di tutte le guerre in piazza San Martino alle 10.45.
Un appuntamento a cui parteciperanno, accompagnati dalla banda cittadina, le autorità civili, i rappresentanti delle Forze armate, degli alpini, delle associazioni combattentistiche e d’armi oltre ad insegnanti e studenti di varie scuole di Legnago. La commemorazione si concluderà con la benedizione impartita dal parroco del Duomo.

«L’Amministrazione comunale di Legnago, nel programma di percorso per la Festa del 25 aprile, non ha volutamente inserito una fermata del corteo davanti al monumento ai partigiani». – l’accusa di Castellani – «Ricordiamo a Lorenzetti che la Resistenza ha avuto un solo colore politico, ed era quello della liberazione dal nazifascismo».

«Invitiamo tutta la cittadinanza, il 25 aprile alle 11.15, presso il monumento ai partigiani in via XX Settembre, davanti al Teatro Salieri, per ricordare la storia e ringraziare chi, anche con la vita, ha liberato l’Italia dall’orrenda dittatura». – rincara la dose Segantini, che con il sindaco ha, ormai, un conto aperto – «Avevamo chiesto che passando davanti al monumento dei partigiani si intonasse il canto Bella Ciao o che si rispettasse il ricordo anche con solo un minuto di silenzio, e invece ci ha tagliati fuori».

«L’Amministrazione non ha tagliato fuori niente e nessuno» – ha commentato anche ieri – il sindaco Lorenzetti, dopo la conferenza stampa al Teatro Salieri per la presentazione del Salieri Festival – sottolineando quanto ormai «sia diventata una strumentalizzazione politica la Festa della Liberazione da parte dell’Anpi legnaghese».

«Il programma che è stato fatto – ha spiegato il sindaco – è un percorso concordato con tutte le associazioni combattentistiche proprio perché deve andare bene a tutti, senza preferenze o schieramenti politici verso singole persone o associazioni.
Se poi qualcuno, al di fuori del nostro programma vuole fare delle manifestazioni singole o associative, lo può fare liberamente.
Ma come Amministrazione non possiamo e non vogliamo che una festa nazionale, che dovrebbe unire i cittadini anche di diversi ideali o colori politici, diventi una costrizione a fermarsi davanti a un monumento piuttosto che ad un altro, come quello indicato dall’Anpi, indipendentemente dal valore importante che questo rappresenta».