È un inno alla pace e alla fratellanza quello che Leonardo Maria Frattini ha composto con la canzone “Cellule”, con il Corodoro di cui è fondatore (il coro di piccole voci del Basso Veronese), e che va cantando nelle scuole primarie, dell’Istituto comprensivo Legnago 1, presieduto del dirigente scolastico Gabriele Bernardinello, nei plessi di Terranegra, San Pietro e Vangadizza e ieri, venerdì 18 marzo, in quelli del Cotta di Legnago centro, Casette e Vigo, coinvolgendo circa 800 bambini.

Supportati dai loro insegnati, nei giardini delle scuole, e guidati dalla regia del poliedrico artista-menestrello i bambini hanno cantano il loro sogno di pace, prima con “Immagina”, una versione italianizzata da Leo della celeberrima “Imagine”di John Lennon e poi con “Cellule” che ha scatenando l’entusiasmo dei piccoli protagonisti.

«È un evento nato dalla necessità di dare un messaggio forte come Istituto, – riferisce Laura Veronese, insegnate e funzione strumentale intercultura dell’Istituto – ma soprattutto nato dal desiderio di pace da parte dei bambini a seguito di riflessioni e attività fatte in classe».

«Aver scritto una canzone che parla di pace, – spiega l’autore Leonardo Frattini – e averla sentita cantata da tantissime voci di piccoli cantanti, di tante scuole, è stata per me una grandissima emozione e soddisfazione».

Cellule (il testo)
“Siamo cellule, nell’universo siam minuscole,
ma d’importanza assai notevole, se c’è la vita è anche per noi,
che, ti ripeto,
siamo cellule, una di noi da sola è debole,
la forza poi è considerevole, se ci stringiamo tra di noi
che, ti ripeto,
siamo cellule, tutte diverse e tutte simili,
condividiamo storie e stimoli, abbiam deciso che tra noi,
ci piace… la pace!

Nel mondo, lo sappiamo già, non sempre va come deve andar,
ci sono cose che non van d’accordo con l’umanità;
ci son ferite aperte che, talvolta, possono far mal,
ma noi cellule siam qua,
diventeremo pelle che il pianeta poi proteggerà.

Siamo cellule, seguiam nei prati le libellule,
sogniamo un cielo senza nuvole, il sole lo mettiamo noi.
che, ti ripeto,
siamo cellule, non raccontiamo mica frottole,
insieme abbiamo questa indole, di star serene tra di noi
e ci piace.. la pace!

E quando mai succederà un fatto triste, dispiacerà,
ma il mondo, sai, lui girerà e noi saremo sempre qua.
Continueremo a fare quello per cui siamo nate a far,
a coltivar con l’ottimismo
la speranza che poi tutto quanto si potrà aggiustar
passata la bufera, arcobaleno apparirà
abbracciandosi l’un l’altra il bene vinca contro il mal.

Sian cellule,
nell’universo siam minuscole,
ma d’importanza assai notevole.
la pace la vogliamo noi!