Il 13 marzo 2020 si avrebbe dovuto celebrare il 50° anniversario della morte di Maria Fioroni, una delle figure di spicco del panorama culturale locale del secolo scorso, mecenate attenta nei confronti della sua amata città di Legnago ed esperta conoscitrice delle vicende storiche del territorio della Pianura veronese.
La pandemia di Covid-19 bloccò quasi tutte le iniziative in programma. In particolare impedì di inaugurare la mostra documentaria a lei dedicata.
Oggi, a distanza di due anni esatti, riprende quel filo interrotto.
«Domenica 13 marzo, alle ore 16.30, inaugureremo l’esposizione che ha l’ambizione di raccontare, per la prima volta, accanto alla dimensione pubblica, gli aspetti più privati della sua vita. – spiega il direttore di Fondazione Fioroni Federico Melotto – Un’esposizione che ci permetterà di riscoprire la poliedrica figura della “signorina” e l’importanza della sua opera con alcuni focus specifici sulle prime ricerche archeologiche relative sia al mondo romano che alle ceramiche rinascimentali, sulla sua passione per Legnago a cui dedicò una parte importante del suo patrimonio personale, sul suo mecenatismo, sul suo impegno a favore dei militari legnaghesi, sulle sue numerose onorificenze pubbliche ed infine sulla sua amata famiglia.
Esporremo quindi i suoi oggetti più privati riallestendo in particolare la sua camera da letto».
Inaugurare questa mostra oggi ha un valore fondamentale. Fondazione Fioroni ha di fronte a sé un obiettivo importante, riaprire dopo oltre vent’anni la sezione romana della grande casa Museo.
«Vogliamo dunque riportare l’attenzione sul mecenatismo della “signorina” Fioroni e sull’importanza di donare qualche cosa alla propria città. – conclude il presidente di Fondazione Fioroni Luigi Tin – Soltanto in questo modo possiamo comprendere fino in fondo la dimensione pubblica della sua opera, la sua idea di Museo e la sua volontà di lasciare una parte di sé alla Legnago del futuro. Soltanto in questo modo potremo veramente capire l’importanza della sua casa Museo».
Foto: a sinistra, il manifesto dell’evento; a destra, il direttore di Fondazione Fioroni Federico Melotto, la vicepresidente Paola Bellinazzo e il presidente Luigi Tin.